Quel ponte «servito» a Palazzo Chigi

(...) Oppure, il caso della Margonara. L’altro giorno, in Regione, i Verdi hanno contestato duramente il porto turistico che sta per nascere fra Albisola Marina e Savona, sormontato da un grattacielo trasparente di 120 metri sul mare progettato dall’architetto Massimiliano Fuksas, che fra l’altro è militante di Rifondazione. A me, personalmente, l’architettura di Fuksas piace moltissimo e il progetto savonese pure. Ma, per l’appunto, è una questione di gusti personali. A Carlo Vasconi, il consigliere regionale che ha sollevato il caso, piacerebbe di più che si andasse avanti secondo le prescrizioni del piano regolatore portuale di Savona: solo edifici che rispettino la tipologia costruttiva ligure. Il punto è che, anche qui, difendere l’esistente non significa difendere l’ambiente. Perché, come gli ha risposto il suo collega di coalizione Carlo Ruggeri, ex sindaco diessino di Savona ed attuale assessore all’urbanistica «il porticciolo andrebbe ad occupare una ex discarica e una zona attualmente occupata da baracche. L’architetto Fuksas ha accolto la richiesta di non stravolgere il profilo della costa e la prateria di posidonia resterà intaccata».
Potrei continuare a lungo con gli esempi. Che riguardano, ad esempio, anche tanti campi da golf e molti altri porticcioli. Tutte strutture che qualificano il nostro turismo e che vanno in direzione di quello che coloro che parlano bene chiamano «sviluppo compatibile». Tutte strutture che devono ovviamente rispettare il nostro ambiente e l’habitat del Mar Ligure.


Ma, una volta che queste condizioni sono rispettate, la domanda è: è meglio un villaggio bruciato e abbandonato da anni che è un pugno nell’occhio o una nuova costruzione che si integra nel paesaggio? Sono meglio distese di baracche di eternit, o un porticciolo realizzato rispettando tutti gli standard paesaggistici e ambientali? È meglio un campo da golf o una discarica abusiva? È meglio un tratto di autostrada (o di ferrovia) in grado di reggere i volumi di traffico, o una palesemente inadeguata, perennemente intasata e con una densità di smog unica al mondo, con centinaia di Tir in coda? È meglio potenziare il trasporto su rotaia, alleggerendo quello su gomma, o è meglio lasciare tutto così e poi dire periodicamente che «il trasporto su rotaia va incentivato»?
Gli «ambientalisti» rispondano a queste domande. Poi, cominciamo a discutere.

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