Quanto ci vorrà, a suo parere, prima che la lite scoppi furiosa, prima che la Vincenzi mandi a monte i «disegnini» del triumvirato Burlando/Riva/Messina, prima che l'ormai palese incapacità dei maggiorenti di sinistra, soprattutto per quanto riguarda la pianificazione di strategie di sviluppo economico ed occupazionale, porti la Regione e la città al definitivo immobilismo?
In una recente intervista, il Presidente Burlando, tracciando le linee sul futuro delle aree dismesse da Riva a Cornigliano, ha dichiarato che siccome l'armatore Messina e il terminalista Negri non sono interessati ad occuparle, il Distripark è un'opera inutile sia sul piano del business che su quello occupazionale ed aggiunge, anche, che per fortuna c'era Spinelli ad occupare l'area con i suoi container vuoti, così la torta si può spartire sempre tra i soliti noti che a Genova non creano mai nuova occupazione ma si limitano a fare i loro affari grazie ad una sinistra che tutela i loro privilegi.
Ma a parte gli autorevoli Negri e Messina, Burlando, per affermare che il Distripark non serve a niente, ha nelle sue mani studi documentali che dimostrino che Genova davvero non può puntare ad essere la nuova Barcellona o la nuova Rotterdam, città europee che negli ultimi anni hanno creato migliaia di posti di lavoro grazie ai loro porti? O forse, questo serve a nascondere che sia i grossi importatori che i terminalisti internazionali, che si sarebbero precipitati a Genova, data la sua posizione strategica, sono fuggiti quando hanno capito che Comune, Regione e Authority remavano contro i progetti di Terzo Valico, Alta Velocità, di apertura di nuovi accessi da e per l'Europa?
Ora, il Sindaco Vincenzi contesta al Presidente dell'Authority di non aver portato in Comitato i temi importanti circa le strategie di sviluppo del porto e dichiara che da ora in poi pretenderà che sia il Comitato nella sua interezza ad approfondire ogni aspetto relativo ai due punti nevralgici dello sviluppo della città: porto ed aeroporto.
Ma questa mossa serve ad una Vincenzi piccata per essere stata sempre tagliata fuori dalla spartizione della torta, in quanto vissuta con insofferenza dai colleghi DS o perché davvero il Sindaco vorrebbe migliorare la qualità della vita dei suoi concittadini?
Intanto che gli anni passano e il futuro ci darà una risposta, Burlando ha garantito all'amico Riva che le aree dimesse dalle acciaierie, grazie alla chiusura del forno a caldo, saranno a sua disposizione illimitata e non importa se un patrimonio territoriale, che potrebbe essere convertito ad altra attività imprenditoriale in grado di creare nuova occupazione, rimarrà inutile come piace al nostro Presidente Burlando.
*Caporuppo UDC Regione Liguria
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