Quell’icona chiamata Giovanni Paolo II

Il suo pontificato in dodici immagini indimenticabili

Papa Wojtyla «lascia una traccia indelebile della sua personalità e del suo sacerdozio», il suo pontificato «ha incarnato la riconciliazione, ha realizzato l’unità pastorale voluta dal Signore e contemplata da coloro che si attivano affinché cadano le barriere tra gli uomini, create da conflitti e divisioni».
Sono parole importanti quelle che si leggono nella prefazione al libro Giovanni Paolo II. Icone, curato dal vaticanista di Avvenire Salvatore Mazza (Trident Editore), un viaggio attraverso il pontificato wojtyliano raccontato con dodici immagini «indimenticabili». Sono parole importanti perché, a scriverle, è il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, che ha condiviso l’anelito alla riconciliazione e al dialogo tra le Chiese cattolica e ortodossa. Ed è un segno dei tempi che questo riconoscimento all’opera del Pontefice polacco, scomparso nel 2005, giunga da Istanbul, alla vigilia del viaggio che Benedetto XVI compirà in Turchia proprio su invito di Bartolomeo I.
Nei giorni scorsi il prezioso volume è stato consegnato al patriarca dall’autore, dall’editore e da una delegazione di vaticanisti nel corso di un incontro che si è tenuto nella sala del trono del Fanar, la «Santa Sede» ortodossa. «Pensare agli anni di Giovanni Paolo II – scrive Mazza – è qualcosa di molto simile allo sfogliare un album di famiglia. Dove sono le immagini, ben prima delle parole, a restituire le emozioni e le sensazioni di ogni singolo momento. E l’album di famiglia di Karol Wojtyla è davvero sterminato... Scegliere dodici immagini, solo dodici, e pretendere di eleggerle a sintesi di quella vita intera può apparire presuntuoso, a seconda dei punti di vista e delle opinioni, pretestuoso. Ma forse è invece solo il desiderio di provare a fissare oggi quali potrebbero essere, tra cento o mille anni, quelle che avranno consegnato questo pontificato alla storia».
Del volume, realizzato a mano dagli artisti della Trident, specializzati nelle riproduzioni su carte e metalli preziosi di documenti rari, antichi manoscritti e codici miniati, esistono due edizioni: quella preziosa (già donata a Papa Ratzinger e ora a Bartolomeo I), con tiratura i soli 224 esemplari, e fotografie riprodotte ad alta risoluzione su lamina in oro zecchino; e una versione «executive», tirata in 1.

024 esemplari, con le immagini riprodotte su lamina d’argento. «Icone» particolarissime, perché non ritraggono i volti di Gesù, di Maria o dei santi, ma di un uomo che è già incamminato verso gli altari. Per consegnare alla storia immagini destinate a rimanere per sempre.

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