Una cosa così, giura, non gli era mai capitata prima. Mai, nemmeno volando con quella stessa compagnia e tantomeno viaggiando con le altre. Ecco i fatti: Eraldo Ciangherotti, assessore ai servizi sociali del Comune di Albenga è in aeroporto a Cagliari per tornare a Genova. Si presenta al check in con la mail di conferma del viaggio già prenotato. Si avvicina al bancone certo di dover sbrigare le solite prassi con i documenti di identità e poco altro. E invece... «Io sono arrivati lì con il foglio stampato con i due nomi dei viaggiatori. Avevo il biglietto elettronico, ma non la stampa della carta dimbarco. Per stamparla ho dovuto pagare 48 euro», racconta lassessore.
Quarantotto euro per un semplice foglio. A nulla è servito provare a spiegare alla signorina che aveva sempre fatto così, che non cè mai stato bisogno di quella stampa. «Non cè stato verso. Mi hanno detto che con Ryanair è diverso. È una truffa legalizzata. Una cosa del genere non è ammissibile».
Specialmente quando a dover sborsare quella cifra per un pezzo di carta, come lui, ieri cerano diverse famiglie.
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