Quelle antilopi trucidate. Per uno scialle

Quelle antilopi trucidate. Per uno scialle

Chi indossa una pelliccia sa cosa c’è dietro, ma ci sono capi d’abbigliamento insanguinati molto più «sottili», che passano inosservati o forse anche ammirati senza che si abbia idea di quale crudeltà si celi dietro l’elegante sventolio di trame sinuose ed eteree. Pochissimi sanno cos’è lo shatoosh (o shahtoosh) e chi ne ha sentito parlare pensa a una particolare tecnica di cotonatura dei capelli.
Chi si occupa invece di tessuti orientali sa cos’è lo «scialle insanguinato». In alcune remote zone asiatiche vive l’Antilope Tibetana, il Chiru, che, nonostante i tentativi di protezione delle autorità cinesi, è nel libro rosso delle specie maggiormente a rischio d’estinzione. Il Chiru vive ad altitudini di 5000 metri in Cina e il suo mantello di pelo superfine (soprattutto nel sottogola) lo protegge dalle severe temperature che raggiungono i - 40 gradi. L’evoluzione biologica, che gli ha donato questa difesa dalle intemperie, lo sta condannando all’estinzione ancora una volta per colpa dell’uomo e della sua vanità. L’antilope infatti subisce da decenni una caccia spietata a causa di questa lana finissima, chiamata shatoosh, con la quale gli artigiani di alcuni villaggi di Kashmir e Jammu producono scialli per donne e uomini che costano fino a 15.000 euro, a seconda della lunghezza. Per confezionare uno scialle da donna lungo un metro per due, occorrono tre antilopi, mentre uno scialle da uomo ne richiede cinque. Questi capi sono noti ai trafficanti perché il tessuto è in grado di passare letteralmente dentro una fede nuziale, questo a dimostrazione della sua straordinaria finezza. Ogni filo ha un diametro equivalente a un quinto dello spessore di un capello umano. Far passare alla dogana una valigia contenente un capo simile è un gioco da ragazzi.
Lo shatoosh muove l’interesse di numerosi acquirenti che non si fanno certo scrupolo, proprio come bracconieri e trafficanti, del fatto che oggi, venendo a mancare la «materia prima», ci vanno di mezzo anche femmine gravide e puerpere. Un tempo i cacciatori uccidevano solo i maschi durante l’inverno, ma ora che le quotazioni dello scialle sono salite alle stelle, non si fermano neanche davanti alle femmine che allattano.


Voci, solitamente ben informate, avvertono che il commercio di shatoosh è arrivato anche negli attici delle grandi città italiane, la Milano bene prima fra tutte. Sia chiaro che il Chiru non si tosa, il Chiru muore per la nostra vanità e i nostri figli lo vedranno nei musei di storia naturale.

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