Quercia-Coop, una porta girevole sempre aperta

Stefano Filippi

Il capostipite è il modenese Lanfranco Turci: presidente della giunta regionale dell’Emilia Romagna dal 1978 all’86 quando la Quercia si chiamava ancora partito comunista, poi presidente nazionale di Legacoop, ora senatore diessino. Il cursus honorum è completo e ai massimi livelli, un modello per molti, un miraggio per tantissimi altri, il simbolo di un potere che da sessant’anni rimane sempre nelle stesse mani. Il curriculum di Turci è l’esempio più fulgido di come funziona l’intreccio cooperative-partito-amministrazioni locali nelle regioni rosse: poltrone intercambiabili. Questione di affidabilità, di dedizione alla causa, e anche di controllo sociale e politico.
Gli attuali vertici della Legacoop hanno tutti un passato di quadri nel Pci-Pds-Ds e di amministratori locali, chi prima chi dopo. Il presidente nazionale Giuliano Poletti è stato assessore all’agricoltura a Imola e consigliere provinciale a Bologna e contemporaneamente era il numero uno della Legacoop di Imola e dell’Emilia Romagna. Pierluigi Stefanini, presidente di Coop Adriatica e - da un mese scarso - di Unipol, è stato segretario della federazione diessina di Bologna, consigliere comunale e presidente di Legacoop Bologna. Giampiero Calzolari, attuale leader della Lega felsinea, fu sindaco di Monzuno. Egidio Checcoli, presidente regionale e membro della presidenza nazionale, è stato sindaco ad Argenta, nel Ferrarese, il feudo di Giovanni Donigaglia. Giovanni Monti, numero uno di Legacoop a Ravenna, fu membro del direttivo provinciale della Quercia e consigliere provinciale.
Anche il sindaco di Bologna Sergio Cofferati ha attinto ai quadri delle coop. Franco Bentivogli, ex direttore di Legacoop Bologna, è stato scelto come amministratore delegato del centro agroalimentare cittadino. Francesco Sutti, amico personale di Romano Prodi, ex dirigente Unipol, ex direttore generale del gruppo Cmc di Ravenna, è stato nominato presidente dell’Atc, l’azienda trasporti comunale.
L’elenco è lunghissimo e riguarda posizioni di vertice e quadri intermedi, cooperative grandi e piccole. E naturalmente non è un fenomeno esclusivo dell’Emilia Romagna. Il presidente di Legacoop Toscana, Giovanni Doddoli, fu per un decennio sindaco di Scandicci. Il suo vice, Stefano Bassi, ha un passato da assessore all’urbanistica a Firenze. Il responsabile economico, Franco Cardini, era socialista negli Anni ’80 e poi membro del direttivo Ds di Firenze. Ex socialista, ed ex vicesindaco di Pistoia, anche il vicepresidente nazionale di Legacoop, Giorgio Bertinelli. E l’Umbria? L’ex sindaco diessino di Foligno, Giorgio Raggi, vicinissimo alla governatrice umbra Maria Rita Lorenzetti, è presidente della Coop Centro Italia di Castiglione del Lago. Franco Tommasoni, invece, è un ex democristiano ora della Margherita: siede in consiglio regionale come presidente della Grifo latte, la maggiore cooperativa agricola della regione, e della Banca di credito cooperativo Trasimeno-Orvietano.
Dalle coop al partito alle poltrone degli enti pubblici, è un vortice di pedine che si scambiano. E che magari vengono a trovarsi in posizioni potenzialmente conflittuali. A Ravenna il responsabile del settore agroalimentare della Legacoop cittadina Gilberto Minguzzi è stato assessore provinciale all’agricoltura. Il reggiano Oddo Torelli, che fu assessore comunale all’urbanistica e provinciale alla pianificazione del territorio, è ora presidente della Orion, grossa cooperativa edilizia di Cavriago di oltre 200 milioni di fatturato che vanta molti fiori all’occhiello: impianti per le Olimpiadi invernali di Torino (pista da bob, Oval, villaggio giornalisti) e il raddoppio del raccordo anulare di Roma. Torelli insomma si occupa sempre di lavori pubblici, sia come imprenditore cooperativo sia come amministratore pubblico.
Ancora nella provincia natale di Romano Prodi, l’ex assessore provinciale ds alla formazione Giuseppe Pezzarossi oltre che ex manager Ccpl (grosso gruppo industriale cooperativo) è ora amministratore delegato dell’Ifoa, il centro di formazione e servizi delle Camere di commercio. Le ramificazioni arrivano fino al settore bancario.

Un caso eclatante: Antonella Spaggiari, sindaco diessino di Reggio Emilia per 13 anni e dipendente della Legacoop cittadina (è responsabile del settore servizi), presiede la fondazione Manodori-Cassa di Risparmio di Reggio Emilia.
(3. Continua)

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