Questo non è un Salone qualsiasi

di Antonio Risolo

Le bellezze del mare dal 1962 a oggi. Mai slogan fu più azzeccato: Storia, leggenda, pionierismo, creatività, lavoro, intraprendenza, coraggio, sfide, profonde radici marinare. Genova è tutto questo. Scordiamoci i saloni degli anni del boom: crisi e divisioni pretestuose hanno menato fendenti micidiali. Ma non è questo il giorno delle polemiche. È l'alba del Nautico che sorge per la 56a volta in quello che un tempo fu il glorioso polo fieristico per antonomasia. Stop alle polemiche, alla guerra dei comunicati, al tutti contro tutti. Chi c'è, c'è. Siamo tutti fratelli, vecchi amici, compagni di viaggio per mari calmi e in tempesta. E, solo per l'occasione, anche buonisti. Un po' di silenzio non guasta. E pure un po' di rispetto e gratitudine per quello che il Salone ha dato, a tutti, nel corso dei suoi 56 anni. Questo non è un Salone qualsiasi. Perché oltre mille barche in vetrina sono pur sempre tanta roba (a Cannes erano circa 600). Tornano i grandi marchi del nord Europa che evidentemente credono e investono proprio su Genova. Dando un segnale che, considerata la buona ripresa del settore anche sul mercato interno, alla fine genera fatturato. Ce n'è bisogno. Tutto il resto è filosofia spicciola.

Le bellezze del mare dal 1962 a oggi. Ne abbiamo viste tante di bellezze: barche da sogno, dive del cinema, prìncipi, campioni dello sport. E capitani d'industria: dall'Avvocato Agnelli a Leopoldo Pirelli, da Giorgio Falck a Tronchetti Provera con la sua complementare Afef, per citarne alcuni. Abbiamo stretto le mani ruvide e callose dei Maestri d'ascia - nobile arte in via di estinzione - Niente conferenze stampa, ma ti parlavano della curvatura del legno. E si camminava lungo i vialetti costellati di chioschi-ristoro, sempre affollati come gli Autogrill nella settimana di Ferragosto. Erano i tempi dei 300mila visitatori. Questa era la Genova dei fasti, dell'economia florida, quando il Salone Nautico ci metteva tanto del suo. Nelle casse delle botteghe, degli alberghi, dei ristoranti e dei souvenir. E anche della politica locale...

Le bellezze del mare dal 1962. Oggi ci sono altre bellezze: stand spaziali, tanta tecnologia, altre barche, altro mondo, altra gente.

La chiamano Nautica 4.0. È giusto sia così. Tutto è cambiato nello spazio di un decennio o poco più. Non è cambiato il fascino del Nautico.

Ecco perché quello che apre i battenti questa mattina non è un Salone qualsiasi.

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