QUIRINALE INTERVENTISTA

«Non siamo entrati in guerra, ma siamo impegnati in un’operazione autorizzata dalle Nazioni Unite». Ha le idee chiare il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (nella foto, durante la visita di ieri a Milano per la due giorni di incontri per le celebrazioni sull’Unità d’Italia), riguardo l’intervento militare in Libia: «È inutile - ha spiegato - ripetere cose che tutti dovrebbero sapere: la Carta delle Nazioni Unite prevede un capitolo, il settimo, il quale nell’interesse della pace ritiene che siano da autorizzare anche azioni volte con le forze armate a reprimere le violazioni della pace. E in Libia abbiamo avuto una repressione forsennata e violenta rivolta contro la stessa popolazione libica da parte del governo e del suo leader Gheddafi». E alla domanda «è preoccupato?» ha risposto: «Siamo preoccupati tutti per quanto è accaduto in Libia».


In mattinata, invece, Napolitano era intervenuto per rassicurare il popolo italiano: «Non si deve cedere alle paure, mai. Immaginiamoci in questo caso», le sue parole prima dell’invito a «evitare allarmismi e anche assolute fantasie che sono soltanto tese a suscitare timori immotivati».

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