La rabbia degli amici di Veltroni: «Uòlter, perché non rispondi più?»

Karim Ponticelli è uscito dal gruppo. «Sono stufo di monologhi senza repliche, questo silenzio globale mi annoia», ha detto addio infastidito. Ilaria Claps ha ammesso: «È che siamo tutti un po’ sopiti... è la primavera». Che desolazione. La pagina Facebook di Walter Veltroni era stata la prima, correvano i tempi d’oro del primo leader del Pd, a raggiungere l’overquote di contatti, «siamo spiacenti, questo utente ha già troppi amici» risponde ancora adesso il sistema se clicchi sul tasto «aggiungi». Era stato il primo perché era stato lui a «scoprire» il web come sistema di comunicazione politica, intere campagne elettorali in perfetto «Obama’s style» perché «la Rete è importante, è una grande piazza virtuale dove la gente ha voglia di ascoltare e di essere ascoltata». Sua pure la prima festa degli amici online, la chiamò «Factory democratica».
E invece altro che il Nanni Moretti del «D’Alema di’ qualcosa di sinistra!». Walter tace. Scomparso come i Jalisse, muto più del suo Pd. Eppure non dovrebbe avere granché da fare di questi tempi, tolti i libri che sforna a ritmi di catena di montaggio non ha ruoli nel partito. Macché. Batte un colpo solo se si tratta dei suoi sforzi editoriali. «Adesso al Tg3, parliamo del nuovo libro Quando cade l’acrobata entrano i clown e di politica, se siete svegli ditemi che ve ne pare» scriveva il 30 aprile a mezzanotte passata: 17 commenti all’urlo di «sei sempre er mejo». «La memoria del passato e la speranza del futuro: questa sera Eugenio Scalfari, Michele Serra e Giuseppe Tornatore ed io ne discuteremo al Festival internazionale del Giornalismo a Perugia» annunciava il 25 aprile. Autopromozione da salotto. Epperò mai che dicesse qualcosa di sinistra, Walter, il quale tantomeno risponde ai cinquemila che pure si ostinano a chiedergli un parere, un commento, un segno di vita. Karim erano giorni che postava. 27 aprile: «Si discute, anche nelle file dei veltroniani, di modifica del dettato costituzionale. Quale parte e con quale meta vorreste cambiarla?». Silenzio. 29 aprile: «A quando l’apertura della sede della scuola di Napoli? Grazie per il tuo impegno». Nisba.
E via così tentando invano di aprire il dibattito, da Saviano alla Polverini fino a ieri: «Tema del giorno: “Caso Scajola” e “Caso D’Alema”: analogie e differenze». Mutismo. Karim s’è ostinato: «Caro Walter, mi farebbe piacere leggere su questo spazio qualcosa in più che consigli di musica e libri. In questi giorni ci sono fatti molto rilevanti.

Tu come giornalista potresti stimolare riflessioni, e come politico indicare indirizzi e potenziali soluzioni. Non credi?». Gli ha risposto solo Silvia Nebbia: «Karim, questa è la pagina personale, privata di Veltroni». Appunto.

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