nostro inviato ad Appiano Gentile
Lui e lInter binari paralleli, la squadra sta cercando di risalire, lui sta cercando di entrare nella squadra a treno in movimento: «Quanto cè di mio adesso? Ce ne sarà sempre di più». Ranieri parla con tono talmente basso che sembra veramente stia andando tutto molto bene, non è vero che allena la difesa più perforata della serie A, non è vero che ci siano troppi infortuni e non è neppure vero che adesso si parli solo di Etoo: «Pensiamo al Catania, abbiamo bisogno di fare punti».
Informazioni a getto: «Julio Cesar lho visto titubante, preferisco non rischiare mai in questi casi. Thiago Motta cè ma non ha i novanta minuti. Sneijder è pronto ma me lo tengo per il Lille, lui Pazzo e Milito possono stare assieme. Peccato per Forlan, il suo è un infortunio abbastanza serio e lungo. Ma anche per Coutinho saranno almeno 15-20 giorni. Per me Zarate può fare anche il trequartista. Chivu vuole giocare centrale? Lo dice ogni anno ma il suo karma è il terzino e se lInter ha vinto tanto è anche per questa sua disponibilità. E poi il calcio è materia talmente malleabile che quello che pensi adesso magari non lo pensi più dopo Catania». Riflessione intelligente che però fa deragliare un po il convoglio: insomma cè un punto fermo? «Il mio 4-4-2 - risponde-. Magari i quattro in mezzo saranno disposti a rombo ma la sostanza non cambia». Con due fucilate ha fatto fuori Benitez che parla a vanvera: «Mentre dovrebbe stare sereno», e Mazzarri che difende Rocchi: «Ha tirato acqua al suo mulino». E su Etoo dice: «Sono contento di quelli che ho, però Etoo lo inseguo da quando era al Maiorca».
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