Rc Auto, compagnie all’attacco Occorre cambiare la Bersani

Ania e Generali chiedono al futuro governo di aggiustare il tiro sulla liberalizzazione

da Milano

Mettere mano alla legge Bersani: a pochi giorni dalla chiusura delle urne, il mondo delle assicurazioni chiede al futuro governo Berlusconi di «aggiustare il tiro» sulle misure che hanno cambiato le regole alla base del rapporto compagnie-assicurati in particolare per Rc auto. A sferrare l’attacco sono stati Fabio Cerchiai che siede alla presidenza dell’Ania (l’associazione di categoria) e il big del settore Generali tramite l’ad Giovanni Perissinotto. Al centro del contendere, ci sono le norme contenute nel secondo pacchetto liberalizzazioni a firma Bersani ma i consumatori promettono battaglia. Due i cardini delle misure sull’Rc-auto di Bersani: l’indennizzo diretto, cioè la possibilità di ottenere il risarcimento dal proprio assicuratore, e l’abolizione, anche nel ramo danni, dell’agente monomandatario. Nel caso di nuovo contratto, inoltre, la compagnia non può assegnare una classe di merito più sfavorevole.
«Le autorità - ha detto Perissinotto - dovrebbero riflettere sull’efficacia delle misure adottate, aggiustando il tiro dove necessario».

Per essere più chiaro, ha aggiunto che il divieto di monomandato per gli agenti assicurativi, non ha introdotto concorrenza e ha avuto un «impatto negativo» sulle compagnie. Che la Bersani vada modificata è una convinzione anche dell’Ania: «Sbagliata e controproducente», l’ha definita Cerchiai.

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