Il record Ma il cinema americano nel 2009 ha incassato dieci miliardi di dollari

Milano E dire che l’anno scorso le cassandre erano state più pessimiste del solito: vedrete che tonfo - dicevano ai boss di Hollywood - se aumenterete il prezzo dei biglietti per entrare al cinema. Invece il prezzo è aumentato lo stesso ma il tonfo l’hanno fatto loro, i soliti saputelli menagramo. Nel 2009 Hollywood ha incassato al botteghino l’otto per cento in più dell’anno prima e la cifra fa spavento: 10 miliardi e sessantun milioni di dollari. E anche i biglietti sono andati via ancor più numerosi: più quattro per cento, una roba del tipo 1,41 miliardi di tagliandi venduti solo negli Stati Uniti e in Canada. Insomma, questa è la dimostrazione che le ricerche e le previsioni di mercato spesso dimenticano un dato fondamentale: la qualità. Più qualità, più incassi: è elementare, Watson. D’accordo, spesso per i critici cinematografici la qualità equivale a un tracollo di fatturato e si accosta a film che piacciono solo a loro e non alla gente che al cinema ci va per piacere e non per lavoro. Ma qui si parla di quella qualità popolare, ossia la miscela di spettacolo, sorpresa e comprensibilità della trama, che è l’unica strada per dare il ricostituente al fatturato di un cinema che negli ultimi anni è spesso andato in rosso. In questo bilancio naturalmente ci sono i primatisti e i gregari. La major che ha incassato di più è stata la Warner Bros, con 2,13 miliardi di dollari per il vento per cento del totale. A seguire Paramount, Fox, Sony e infine Universal, che è l’unica a scendere sotto il miliardo di dollari (900 milioni pari all’8.5 per cento del mercato). D’accordo, allegria comunque. Però a dare la svolta sono state anche alcune coincidenze fortunate. La più forte di tutte è stata l’uscita di un poker di film che ha battuto tanti record anche perché è stato giocato su più tavoli trasversali. Di Avatar, che qui arriva tra poco ma negli States è uscito a fine anno, si sa già tutto. Ma anche Transformers, Harry Potter e Up sono stati assi pigliatutto, visto che hanno incassato qualcosa come, rispettivamente, quattrocento milioni di dollari, trecento e poco meno di trecento. Alleluja.

Però il dato più significativo, quello che delinea la tendenza dei prossimi anni è quello pubblicato l’altro giorno dalla Reuters: per la prima volta dal 2002 il pubblico degli Stati Uniti ha speso più soldi per andare al cinema che per comprarsi dvd o dischetti Blu-ray. La sala batte il salotto. Le poltroncine battono il divano di casa. E, se i numeri hanno un significato, questi segnalano una imprevista inversione di tendenza.

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