Il petrolio ha superato i 78 dollari al barile, toccando i massimi da un anno a questa parte. E i carburanti vanno di pari passo: è ormai sempre più vicina la soglia di 1,3 euro per un litro di benzina (con Shell a quota 1,299). Ieri a New York il greggio con consegna a novembre è arrivato a 78,67 dollari al barile per poi chiudere a 78,52 dollari, in rialzo di 90 centesimi rispetto alla chiusura del giorno prima.
A innescare il balzo in avanti delle quotazioni - si è toccato il picco massimo dal 15 ottobre del 2008 - è stato soprattutto un inatteso calo delle scorte americane di carburanti. Secondo i dati del Dipartimento dellEnergia Usa, infatti, le scorte di benzina la settimana scorsa sono diminuite di 5,23 milioni di barili, facendo segnare la riduzione più ampia in un anno. Una situazione imprevista e contrastante con lo scenario ritenuto più probabile dagli analisti, secondo cui il livello elevato di scorte avrebbe al contrario frenato il rialzo del greggio. «Se si guarda alla situazione delle scorte non si fanno acquisti. Cè ancora una enorme quantità di scorte», dichiarava solo pochi giorni fa Rob Montefusco di Sucden Financial.
Ieri poi ad alimentare la fiammata dei prezzi hanno contribuito rinnovate tensioni in Nigeria, primo produttore dellAfrica continentale, mentre sul versante opposto il dollaro ha segnato un parziale recupero sul mercato dei cambi.
Anche la speculazione sulle materie prime alimenta il rialzo: nelle contrattazioni sul Nymex, la borsa merci della Grande Mela, i futures sul greggio con scadenza a novembre hanno aperto a 77,68 dollari al barile, in rialzo di 10 centesimi rispetto al giorno precedente, per poi impennarsi ai massimi dellanno e chiudere a 78,52 dollari, coronando in questo modo una settimana di continui rialzi. Nel frattempo a Londra il barile di Brent, il petrolio del Mare del Nord, si è posizionato a 75,73 dollari, in calo di 50 cents.
Intanto in Italia continuano i rialzi generalizzati sulla rete dei carburanti, aperti giovedì da Agip. Gli aumenti vanno dai 5 agli 11 millesimi sulla benzina e dai 6 ai 20 millesimi sul gasolio. Dal monitoraggio di Quotidianoenergia.it risulta che tutte le compagnie petrolifere sono intervenute su benzina e diesel, trainate da Shell. Nel dettaglio la società anglo-olandese ha spinto allinsù di 0,5 centesimi la verde, andata così a 1,299 euro/litro, e il diesel di 2 centesimi a 1,149 euro/litro. Vediamo gli altri movimenti: Api-Ip hanno aumentato di 1,1 centesimi la benzina, a 1,293 euro/litro, e di 1,3 centesimi il diesel, a 1,137 euro/litro. Erg è salita di 0,5 centesimi sulla verde, a 1,289 euro/litro, e di 1 centesimo sul diesel, a 1,134 euro/litro. Esso ha corretto al rialzo entrambi i prodotti di 1 centesimo con la benzina andata a 1,294 euro/litro e il diesel a 1,135 euro/litro. Ancora, Q8 ha aumentato i due carburanti di 0,8 centesimi portando la verde a 1,294 euro/litro e il diesel a 1,136 euro/litro.
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