E la festa continua. Sono giorni di giubilo nella sede regionale della Lega Nord a Genova, dove si riguardano i voti e ci si sofferma sulle percentuali, senza che si possa leggere una espressione differente sul volto dei dirigenti leghisti che non sia lincredulità. Ai voglia a dire «ce lo aspettavamo», in realtà un successo così nessuno lo avrebbe immaginato. In Liguria la Lega Nord ha quasi raddoppiato i suoi consensi passando dai 40.357 voti (3.7%) del 2006 ai 68.379 (6,8%) di domenica e lunedì scorsi. Numeri incredibili con picchi di aumento alla Spezia del 105% e a Genova del 93%.
«Anche gli attacchini possono andare in Parlamento» se la ride Bruno Ravera che a 79 anni è stato eletto senatore e ha gli occhi che gli brillano per la gioia del risultato conseguito. Lo abbiamo visto fino a ieri in jeans e scarpe da ginnastica nelle ronde di quartiere o nei banchetti a Cornigliano per dire «no» alla moschea, e ora si presenta in giacca e cravatta, tirato a lucido e pronto a partire per Roma: «Mi sembra di respirare laria degli anni doro» racconta con una vena malinconica Ravera, quando la Lega Nord toccò il 13,5% alle politiche del 92, arrivando al 34% alle amministrative del 1993..
Altri tempi quelli, quando la Lega rappresentava lantipolitica catalizzando su di sé il voto di protesta: «Ora le cose sono cambiate- si affretta a precisare il capogruppo in Regione Francesco Bruzzone-, chi ci ha votato non lo ha fatto per protesta ma per proposta». Bruzzone arriva in sede dopo una lunga coda in autostrada «ci ho messo tre ore e mezza per raggiungere Genova da Stella, Bruno se non fai qualcosa per le infrastrutture ti taglio le palle!».
Ora le vicende romane se le vedranno direttamente Maurizio Balocchi e Guido Bonino alla Camera, a cui si aggiunge Giacomo Chiappori (ligure eletto in Lombardia), e Bruno Ravera da palazzo Madama. In Liguria si continuerà a presidiare il territorio a partire dalla Regione, nel mirino Burlando. Bruzzone chiederà ai consiglieri Pdl di presentare una mozione di sfiducia, visto che la Liguria ha voltato le spalle alla sinistra: «Questa giunta è la fotocopia del governo Prodi con quella sinistra estrema con la quale Veltroni dice che è impossibile governare» e rilancia anche il referendum per labrogazione della legge regionale sullimmigrazione.
Laltro dato che va valutato è il successo leghista nei quartieri «rossi» di Genova dove il Carroccio ha superato lArcobaleno, dalla Valpolcevera al Ponente: «Stiamo in mezzo la gente - spiega Edoardo Rixi primo dei non eletti alla Camera- parliamo con gli operai della Fincantieri, ascoltiamo i comitati di quartiere del ponente, siamo presenti con le ronde in Valpolcevera. Ecco perché la gente ci sceglie».
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