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La regina conquista Roma Djokovic spodesta l’Imperatore

E allora non è più un caso, perché è bastato un «grazie mille» detto in italiano per far capire al tennis femminile quello che tutti volevano nascondere: mancava la regina. Ora che Maria Sharapova è tornata, le cose si rimettono al proprio posto, il boato del pubblico è un applausometro inequivocabile, così come il fatto che l’attuale numero uno delle classifiche, ovvero la danese Wozniacki, è li solo per tappare il buco. Perché Maria è di nuovo tra noi e il suo regno è destinato a splendere ancora.
Roma insomma riaccende un anno dopo l’ultimo torneo vinto a Strasburgo la Sharapova-mania, il mito della Divina del tennis che ha scacciato - finalmente - i postumi dell’operazione alla spalla, conquistando per la prima volta il Foro Italico con il 6-2, 6-4 con cui ha stramazzato la Stosur. «Che la terra rossa non mi piacesse lo dicevate voi» ha poi aggiunto sinuosa e tagliente, perché Maria non sarà certo simpatica, ma poi è tutto il resto, bella, brava, intelligente e soprattutto adesso pure fidanzatissima con il giocatore di basket Nba Sasha Vujacic, cosa che ha gettato nello sconforto i suoi milioni di fan. E siccome lui, l’asso dei New Jersey Nets, era lì sulla tribuna del Foro, nessuno si è azzardato ad andare oltre al boato.
Neppure le avversarie, d’altronde, cadute come soldatine davanti ai grugniti della Sharapova, tornati come quelli di una volta, così come i suoi colpi senza scampo. E che dovesse essere finalmente il suo torneo, lo si è capito fin dall’inizio, perché già dai primi turni Maria è stata studiata, vivisezionata, idolatrata. C’è ad esempio la foto dalla quale spuntano tracce di cellulite durante un allungo e che ha fatto felice il resto del mondo femminile. C’è ancora il siparietto dopo la semifinale con la Wozniacki, quando lei è caduta per terra ed è arrivata in sala stampa tutta macchiata di terra rossa: «Il pubblico sperava che ti cambiassi in campo» ha detto sornione un giornalista, «pervertito» ha risposto lei con la solita risatina siberiana. E poi c’è il modo in cui ha vinto la finale, senza storie, segno che nella sua scala di valori fatta di sfilate, modellini in vendita sul sito a disposizione delle colleghe, profumi e gioielleria, il tennis sta tornando al primo posto, un po’ come presto sarà la classifica: «Amo Roma e anche se non parlo molto l’italiano, una cosa la so dire: grazie mille». Boato. E adesso a Parigi, al Roland Garros, ovvero all’unico Grande Slam che a soli 24 anni le manca, Maria si presenterà con degli orecchini firmati da Tiffany. E visto che le Williams ormai non ci sono più e - grazie ad Dio - Monica Seles riceve premi alla carriera («Mi ricordo la prima volta che la incontrai - ha ricordato la Sharapova -: giocai come mai avevo fatto e persi 6-0, 6-1), probabilmente Francesca Schiavone ha già un sospetto su chi potrà succederle nell’albo d’oro.
A Roma insomma è missione compiuta, e non è più un caso neppure che Novak Djokovic batta per la quarta volta nell’anno Nadal con un 6-4, 6-4 che ha del clamoroso. Perché è il tresettesimo successo su 37 nel 2011, il settimo trionfo dell’anno, perché dopo Madrid è un’altra volta sulla terra, perché il serbo ormai sta per buttare giù Rafa dal trono usando lo stesso metodo che lo spagnolo ha sempre usato con gli altri: prendendolo a pallate. E così Roma, in un torneo che - tornato a mischiare uomini e donne - è stato ancora più glamour e con un successo di pubblico che nemmeno la pioggia dell’ultimo giorno è riuscito a rovinare, diventa davvero il punto di svolta nella stagione.

E mentre il nostro piccolo mondo del tennis - che ha un grande torneo ma continua a scambiare le conferenze stampa finali in assurdi regolamenti di conti molto personali -, continua a litigare, Roma dice arrivederci con le parole del nuovo imperatore: «Questo è un vero Colosseo del tennis. Grazie a tutti». Che, detto in italiano, suona quasi come una minaccia...

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