(...) il nodo di Genova, le gronde di Ponente e di Levante, fino allesito a dir poco sconcertante del raddoppio della Genova-Ventimiglia, oggetto di un contenzioso fra la concessionaria spagnola Ferrovial e Italferr - sbotta contro linaccettabile inerzia di quanti hanno titolo e dovere di adoperarsi. A cominciare, appunto, da Prodi cui Merlo chiede ora, con particolare incisività (la definiamo «incavolatura»?) «un intervento straordinario e urgente per far ripartire i cantieri delle infrastrutture in Liguria, in particolare quelle ferroviarie». Pena - aggiunge chiaro e tondo lamministratore in quota Margherita, ma apprezzato a livello trasversale - il «disastro economico». Testuale.
Che il governo si sbrighi, dunque, a intervenire. Da queste parti siamo allemergenza. Superfluo ricordare a questo punto gli appelli di tono analogo rivolti a suo tempo dagli amministratori di centrodestra: lallora governatore Sandro Biasotti, lassessore Vittorio Adolfo, oltre al senatore di Forza Italia Luigi Grillo, al collega parlamentare Giorgio Bornacin (An), al presidente degli industriali dellepoca, Stefano Zara, e agli operatori portuali. Senza infrastrutture, in sostanza, la Liguria e lintero Nord Italia finiranno per restare isolati dai grandi flussi di traffico e, quindi, dallo sviluppo economico.
Merlo - e quindi anche il presidente della Regione Claudio Burlando, di cui lassessore alle Infrastrutture è uno dei collaboratori più ascoltati - riprende oggi lappello degli esponenti della passata giunta di centrodestra e lo fa decisamente suo. Tanto più dopo la recentissima esplosione del contenzioso tra Italferr (Gruppo Fs) e limpresa Ferrovial che ha bloccato lunedì scorso i cantieri della ferrovia Genova-Ventimiglia. La Liguria - insiste Merlo - chiede «unazione straordinaria del governo, oppure il conferimento alle Regioni di poteri speciali per accelerare gli iter approvativi e per vigilare sullesecuzione dei lavori. Anche dove ci sono le risorse finanziarie e i lavori sono appaltati - sottolinea lassessore - si verificano gravissimi contenziosi che rischiano di compromettere la realizzazione delle opere». Ne sono prove inconfutabili il caso della Genova-Ventimiglia e la Pontremolese. In particolare, «il braccio di ferro tra Ferrovial, Italferr e le imprese appaltatrici è giunto a un tale stato di compromissione da rischiare la definitiva paralisi di importanti cantieri».
Tutto ciò va a scapito di opere ferroviarie di interesse nazionale, con ricadute pesantissime e con possibili emergenze di protezione civile. «Se poi - insiste Merlo - aggiungiamo i contenziosi aperti sullalta velocità, il quadro diventa drammatico». Laffondo è conseguente e durissimo: «Nell'eventualità che le gare dappalto siano state sbagliate, chi ne è responsabile paghi - aggiunge Merlo -; se il quadro normativo è insufficiente si provveda con adeguamenti tempestivi. Ma di questo passo - lancia lallarme lassessore - si mette letteralmente in ginocchio leconomia del Nord. Lesecutivo non può perdere un solo minuto. E da parte mia - conclude lesponente della squadra di Burlando - intendo coinvolgere tutti i miei colleghi alle Infrastrutture delle varie Regioni che come me ormai sono costretti a vivere quotidianamente in trincea».
Insomma: è vento di guerra quello che spira da Genova a Roma, obiettivo Palazzo Chigi, dove pure siede il professore che, nel 1996, volle Burlando come ministro (anche perché convinto dalla sponsorizzazione di Massimo DAlema), e ha sempre mantenuto con lattuale presidente della Liguria un rapporto formalmente deamicisiano, e in qualche caso alla melassa che più dolce non si può.
Ora, invece, gli insuccessi inanellati in un paio danni dal governo regionale (solo il governo Prodi ha fatto peggio e più rapidamente) e la prospettiva di un rovesciamento delle maggioranze alle prossime elezioni, obbligano evidentemente Burlando e compagni a prendere posizione contro gli «amici» che si dimostrano «latitanti».
Tanto che, messi alle strette, gli interlocutori mostrano qualche segno di reazione: unimmediata verifica sul pericolo di interruzione dei lavori della Pontremolese è stata commissionata dal ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro. Lo stesso Di Pietro convocherà nei prossimi giorni una riunione, un «tavolo», con Regione Liguria e Rfi, per tentare di risolvere il contenzioso tra Italferr e Ferrovial per il raddoppio della Genova-Ventimiglia.
«Abbiamo sempre seguito con attenzione questa vicenda che partì con finanziamenti decisi quando ero ministro - spiega Burlando che ha sentito lex magistrato di Mani pulite al telefono, ma giura di aver capito bene -. Labbiamo voluta noi in particolare».
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