La resa dei conti già scritta in un libro

Nel «Baco del Corriere» il vicedirettore, vittima delle incursioni informatiche, ha anticipato la svolta dell’inchiesta

da Milano

Il computer di Massimo Mucchetti, vicedirettore ad personam del Corriere, così come quello dell’ex ad Rcs Vittorio Colao, era uno di quelli spiati dagli hacker del cosiddetto «Tiger team», il pool segreto che rispondeva all’ex capo della security Telecom Giuliano Tavaroli. Mucchetti a novembre ha dato alle stampe un libro che dice e non dice sulla vicenda dei dossier illegali che ora è nelle mani dei magistrati di Milano. Nel «Baco del Corriere» (Feltrinelli) il giornalista muove dall’intrusione nel sistema informatico del quotidiano - avvenuta nel 2004 (proprio nei giorni della nomina di Colao) ma rivelata solo l’estate scorsa nell’ambito delle indagini sulle «deviazioni» in Pirelli e Telecom - per arrivare a problemi più complessi, legati ai rapporti tra proprietà e libertà nei grandi giornali.

Ma nelle pagine del libro Tronchetti Provera, allora presidente di Telecom oltreché azionista del Corriere schierato sul fronte opposto rispetto a Bazoli, sponsor interno di Mucchetti, non compare mai - esplicitamente - nelle vesti del mandante.

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