E ora tocca al Comune di Roma. Con un occhio rivolto anche a Marrazzo e alla sua malferma maggioranza. Per il coordinatore regionale di Forza Italia, Francesco Giro, confermato deputato, non è il momento di cullarsi sugli allori. Bisogna puntare al bottino pieno, costringere Rutelli al ballottaggio e lì batterlo definitivamente. Ma per farlo serve unire le forze. Lappello Giro lo ha rivolto ieri in una conferenza stampa allUdc e a Storace: «Al ballottaggio occorre convergere tutti i voti del centrodestra su Alemanno per non perdere loccasione storica di strappare Roma alle sinistre. Il mio è un appello fermo, politico, che si rivolge al senso di responsabilità di Ciocchetti e Storace per convergere uniti sul nostro candidato, sul nostro programma, sui nostri valori».
Ma si tornerà davvero alle urne il 27 e 28 aprile? Giro non ha dubbi, non ha bisogno di aspettare lo spoglio delle schede al Comune. «Nella città di Roma il Pdl è a 27mila voti dal Pd alla Camera e a soli 19mila al Senato - calcola il coordinatore di Fi -. Il centrodestra rispetto al 2006 ha recuperato oltre 100mila voti di distacco sul centrosinistra. Oggi il Pd a Roma alla Camera non supera il 41%, mentre noi siamo al 39,5%. A una incollatura. LArcobaleno annaspa al 3%. Rutelli si salva solo grazie al soccorso «grigio» dellIdv di Di Pietro. Ma ha il fiato corto. Con lapporto dellUdc e di Storace, Alemanno fra 15 giorni potrebbe trovarsi alla pari con Rutelli». «Se Roma si è svegliata - prosegue Giro - anche la nostra regione non è stata da meno. Latina con il 55% è andata oltre ogni attesa. Il Lazio è fra le prime regioni dItalia in termini di consensi al Pdl, senza lapporto, altrove notevole, della Lega Nord». Ma occorre guardare oltre: «Chiediamo a questo punto una verifica di maggioranza allinterno della giunta Marrazzo - afferma il coordinatore -. Dopo la decapitazione della Sinistra arcobaleno dal Parlamento, come opposizione siamo legittimati a chiedere se questa maggioranza esprime ancora un programma condiviso su punti importanti come la sanità e il piano rifiuti». Verdi e Rc sono ancora disposti a stare in giunta con il Pd, insomma, dopo che Veltroni li ha letteralmente cancellati dalla mappa parlamentare? Il dubbio è legittimo. Ma non è tutto. Marrazzo deve chiarire un altro punto delicato: «Sta circolando la voce - rivela Giro - che dà quasi certa la candidatura del governatore alle Europee 2009. Se fosse vero deve dimettersi». La Regione Lazio per il Pd è stata una palla al piede. Per il neo-senatore Stefano De Lillo, infatti, «molto ha pesato sulla sconfitta del Pd la malagestione della sanità del duo Marrazzo-Battaglia. Così come il veto dellassessore Zaratti al termovalorizzatore di Albano». Per Angelo Cicolani, confermato al Senato, «Udc e Destra dovranno tenere conto della volontà dei loro elettori e convergere su Alemanno nel ballottaggio con Rutelli».
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