da Parigi
Il sistema di pompaggio del gas naturale dal fornitore al Paese fruente funziona come una rete di rubinetti: il volume del gas è regolato alla fonte. Il gas naturale è immesso nel gasdotto in funzione dei contratti conclusi; ogni Paese preleva poi le quantità che ha acquistato.
Così, si spiega all'Istituto nazionale del petrolio francese (Ifp) secondo l'agenzia France Presse, «la pompa può essere aperta al massimo, o parzialmente chiusa in modo da immettere un volume minore nel gasdotto» in modo da riflettere variazioni nei contratti.
Se il fornitore - come la compagnia russa Gazprom al centro della disputa con l'Ucraina, che sta facendo sentire i suoi effetti sul resto d'Europa - diminuisce il gettito del rubinetto, e se un cliente - come l'Ucraina sta facendo secondo Mosca - continua a prelevare gas, i clienti degli altri Paesi non potranno prelevare il volume previsto a loro attribuito.
I vari Paesi, sottolinea la fonte dell'Ifp, sono più o meno preparati ad affrontare questo genere di situazioni; chi dipende al 100% dal gas naturale può trovarsi subito all'asciutto mentre i Paesi che dipendono in misura minore dalle forniture del gasdotto dispongono in genere di stock immagazzinati di gas. Il riferimento dell'istituto è tranquillizzante e rivolto proprio agli utenti della Francia, Paese dove il riscaldamento è in gran parte elettrico e l'elettricità prodotta in larga maggioranza dalle centrali nucleari.
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