RomaSul volo che lo porta a Roma, Silvio Berlusconi preferisce non farne parola, forse per non urtare la sensibilità di Roberto Maroni che ha appena approfittato per un passaggio. Ma a Palazzo Grazioli, tra una pausa e laltra dellufficio di presidenza del Pdl, in privato il Cavaliere non nasconde le sue perplessità: «Ma come gli è venuto in mente a Calderoli di andare al Quirinale?». Già, perché di prima mattina il ministro della Semplificazione si è presentato sul Colle per «tenere informato» Giorgio Napolitano dei lavori in corso sulle riforme e del vertice di Arcore insieme a Umberto Bossi, una mossa che sembrava concordata e della quale il premier era assolutamente alloscuro. E che qualcosa non sia andato nel verso giusto lo si coglie in una «precisazione» del Quirinale nel tardo pomeriggio, quando la presidenza della Repubblica fa sapere che Calderoli si è limitato a consegnare «una prima bozza di lavoro». Una sottile presa di distanza, forse dovuta anche alle perplessità che arrivano da Palazzo Chigi. Perché, è il senso del ragionamento del premier, i dettagli sono ancora da definire e «quando sarà il momento è mio il compito di illustrare al capo dello Stato» le riforme. E durante la riunione dellufficio di presidenza Berlusconi ha parole delogio proprio per Napolitano, visto che dopo la controfirma sul legittimo impedimento «avremo tre anni per governare in modo sereno».
La partenza sprint di Calderoli, dunque, non piace affatto al premier, anche perché arriva dopo il dibattito sulla presunta cabina di regia per le riforme che nella testa di Berlusconi non può che non esistere. Nel senso che il Cavaliere resta convinto che lintesa vada trovata prima a livello politico con Umberto Bossi e poi realizzata coinvolgendo ministri competenti e organismi di partito. Resta un po defilato, invece, Gianfranco Fini. Visto che ancora una volta il presunto faccia a faccia tra Berlusconi e il presidente della Camera - stranamente presunto da alcuni perché mai davvero in agenda - non ci sarà nemmeno oggi. Daltra parte, il premier lascerà Roma alle 10.30 di mattina con destinazione Siena dove ha in programma di vedere una tenuta in vendita, segno che dopo la visita di qualche tempo fa a un palazzo sul Canal Grande a Venezia la ricerca continua. Poi - dopo un collegamento telefonico con alcuni dei comuni dove ci sono i ballottaggi - tornerà a Milano per ripartire venerdì destinazione Parigi dove ha in agenda un bilaterale con Sarkozy. Sabato convegno di Confindustria a Parma e da lunedì a mercoledì sarà a Washington. Al 15 aprile, dunque, dellincontro con Fini non cè nessuna traccia nonostante dalla tornata elettorale saranno a quel punto passate ben due settimane. Tanto - avrebbe detto con un pizzico dironia il premier nei capannelli a via del Plebiscito - ci sentiamo così spesso al telefono...
Nel corso dellufficio di presidenza sul tavolo anche il nodo dellalleanza con lUdc, una prospettiva verso la quale il premier si dice «aperto». Rilanciata con forza da Maurizio Lupi e bocciata da Carlo Giovanardi, convinto della necessità di unanalisi dei voti centristi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.