Riaprono gli asili, un bimbo su 5 è straniero

Finita l’estate, rientrati i milanesi dalle vacanze, da domani riaprono gli asili nido e le scuole d’infanzia, mentre per le scuole elementari e medie si dovrà aspettare la settimana successiva. La campanella suonerà quindi per circa 22mila bimbi, a fronte di circa duemila educatrici di ruolo, con una percentuale di stranieri che si attesta intorno al 20% «Si registrano punte più alte, del 27-28% in alcune strutture, anche se molti iscritti - spiega la vicesindaco e assessore all’Istruzione Maria Grazia Guida - sono nati in Italia e non hanno alcun problema linguistico».
In città si contano 174 scuole d’infanzia che hanno una gestione diretta del Comune, 100 i nidi, oltre a 50 servizi per la fascia d’età tra gli 0 e i 3 anni gestiti da quattro soggetti privati accreditati. A questi si aggiungono 170 nidi in convenzione (strutture private che danno parte dei loro posti al Comune). Le strutture saranno aperte dalle 7.30 alle 18, ciò per venire incontro alle esigenze lavorative delle famiglie, concentrando le ore di co-presenza delle educatrici nelle ore di maggiore frequenza, dalle 9 alle 16.
Lunedì apriranno anche le 22 scuole statali che saranno in funzione dalle 9 alle 16. Per rendere esemplare il servizio sarebbero necessarie 180 educatrici per le scuole parificate.
Per quanto riguarda la composizione delle sezioni, il Comune ha cercato di dare particolare attenzione alla qualità del rapporto tra educatrici e bambini. Nelle scuole statali, infatti, le sezioni contano 28 bambini ciascuna come prevede la circolare Gelmini. Nelle strutture delle scuole dell’infanzia del Comune, invece, il 60% delle classi, 495 sezioni su 849, sono composte da 25 bambini, il 6,7% da 26 bambini, fino ad arrivare a 28 bambini laddove c’è una maggiore presenza.
Per migliorare la qualità dell’insegnamento e far fronte alle difficoltà di organico alle 2mila educatrici di ruolo potrebbero aggiungersi 320 educatrici tra nidi e scuole d’infanzia, che possono essere assunte nel corso dell’anno per sostituzione maternità e lunghe malattie. A loro vanno sommate le 130 insegnanti delle cooperative in supporto alle attività per la gestione dei momenti di fragilità nell’organizzazione didattica. Le insegnanti di sostegno sono 252 per 400 bambini disabili nelle scuole d’infanzia e 52 nei nidi, per un rapporto di 1 insegnante ogni 1,3 bambini.
Ma per potere assumere tutte le educatrici necessarie a coprire l’organico bisogna superare vincoli burocratici, ovvero il patto di stabilità: «Stiamo lavorando per creare un contesto che possa ampliare l’offerta dei posti di lavori a tempo indeterminato - spiega la vicesindaco Guida -. In questi mesi il Comune ha messo in campo tutte le forze possibili e nonostante ciò permangono dei problemi di presenza delle educatrici legati a vincoli di carattere normativo nazionale. Abbiamo posto il problema al Ministero dell’Istruzione e scritto al Provveditore per chiedere di derogare al patto di stabilità, permettendoci così di assumere 75 educatrici».

Intanto per far fronte all’emergenza «gestire i momenti più delicati e permettere una maggiore presenza nelle sezioni più critiche - spiega il direttore del settore Servizi all’Infanzia Aurelio Mancini - abbiamo aumentato le ore di apertura delle strutture grazie alla collaborazione con le cooperative accreditate».

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