Alla ricerca di James, l'uomo dei 6 cagnolini che commuove gli Usa

Il senzatetto viveva nell'auto, ora rimossa. Gli animali aspettano da tempo il padrone

Alla ricerca di James, l'uomo dei 6 cagnolini che commuove gli Usa

Questa storia si svolge a Fresno, città californiana con un milione di abitanti. Qui viveva, o forse vive ancora, un uomo solo, un paria, un homeless (senzatetto) che abitava all'interno di un'auto con i suoi sei cagnolini. Il veicolo era da tempo parcheggiato in divieto di sosta e i vigili sono rimasti a bocca aperta vedendo i sei piccoli cani, mentre veniva rimorchiato via. I sei cani sono finiti al Central California Spca, un rifugio per animali abbandonati che però non può sfuggire alle leggi americane. I soggetti che non trovano un'adozione, dopo un lasso di tempo, devono essere «messi a dormire», come dicono gli anglosassoni.

E qui, fa il suo ingresso in questa storia, Mona Ahmed, fotografa e volontaria della grande struttura che raccoglie 30mila animali abbandonati ogni anno. Ahmed si accorge che, ogni giorno un uomo anziano, vestito malamente e claudicante, si siede sull'asfalto e raggiunge con le mani le maglie della rete che separa i cani dalla strada. E sono proprio i sei sequestrati sull'auto a corrergli incontro. Li filma e il video commuove il web. Le mani dell'uomo si infilano nei buchi della rete, i cani le leccano, mentre lui, con voce roca gli parla in un linguaggio che solo loro comprendono. L'uomo si rivolge solo una volta ad Ahmed dicendole che è lì per l'ultimo saluto alla sua «famiglia». Sa che, dopo pochi giorni, un'iniezione letale fermerà i loro cuori, così avidi di affetto. Ahmed forse intuisce il suo nome e gli risponde «Lascia che ti aiuti. Fammi vedere cosa posso fare. Ritorna domani. Farò tutto il possibile per aiutarti a riavere i tuoi cani. Lo prometto». Ma dopo dieci giorni di presenza l'uomo scompare, mentre Ahmed lotta contro il tempo. Lotta e vince la sua personale battaglia per fare riabbracciare i cani a quello sfortunato. Prima, riesce ad allontanare la data dell'eutanasia e, nel frattempo, si danna l'anima per farli adottare. Per fortuna sono di piccola taglia. «Quei cani sono probabilmente tutto ciò che ha. Potrebbero essere l'unica famiglia che lo abbia mai amato» pensa Ahmed e intensifica gli sforzi. Lei ha salvato già molti cani e gatti negli ultimi quattro anni, da quando gestisce Fresno Furry Friends un'associazione senza scopo di lucro che aiuta a salvare animali in città e fornisce servizi di sterilizzazione. «Ero disposta a pagare le tasse e a pianificare l'intervento di sterilizzazione- afferma Ahmed- ma non riuscivo a trovarlo. Mi sembrava di avere capito si chiamasse James Lutz. Mi aveva lasciato un numero di telefono e un indirizzo, dove sono andata a cercarlo, così come mi sono recata più volte presso una biblioteca pubblica dove lo avevano visto più volte andare a leggere i quotidiani».

Niente da fare per Ahmed. James, o chi per lui, è irreperibile. Ma lei gli ha fatto una promessa e intende mantenerla. Due cani sono ora a casa di Ahmed, altri due li ha presi una sua amica e gli ultimi due sono stati adottati da una giovane coppia che fa volontariato al canile.

Qualcuno ha chiesto ad Ahmed perché tanto fervore nell'aiutare quei cani e quell'uomo. Ahmed ha risposto che, da quando il suo pastore tedesco Rex è morto di cancro quattro anni fa, ha sviluppato una passione per il salvataggio di cani e gatti. Attraverso le sue connessioni è riuscita a farne adottare alcuni fin nell'Oregon e anche nel lontano Canada. Poi, quell'homeless l'ha colpita nel profondo, per la sua dolcezza e la sua dignità.

«E' stato vicino alla rete e ai suoi cani per una decina di giorni consecutivamente - ha detto Ahmed - e gli distribuiva carezze e parole sussurrate, mentre lingue affamate d'affetto lo leccavano mugulando. Non ho vergogna a dire che sicuramente si amavano».

Alla storia, per ora, manca però il finale. Manca James Lutz e mancano le sue mani che accarezzano la rete di un canile.

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