La ricerca L’evasione fiscale nel Lazio fa boom: più 180 per cento

Diffuso disagio economico, violazioni fiscali in spaventoso aumento, una voglia irrefrenabile di mettersi in proprio e un’istruzione superiore alla media. Ma anche reati ambientali e abusivismo edilizio in crescita. Eccolo il Lazio dei giorni nostri, quelli della crisi economica e del profondo dislivello tra redditi. Una regione ad emergenza criminalità economica piena zeppa di «lavoratori poveri» che arrivano a fine mese con il fiatone. E di nuovi ricchi, anzi ricchissimi. Lo accerta il Rapporto sulla società e sull’economia nel Lazio realizzato da Sviluppo Lazio presentato ieri mattina all’Università Roma Tre. La nostra regione è sempre più tagliata in due economicamente. Un dato su tutto: il 28,9 per cento dei nuclei familiari vive come un incubo le spese inattese e il 32,1 arriva a stento a fine mese.
Spaventosi i numeri relativi alle violazioni in materia fiscale accertate dalla Guardia di Finanza a Roma e nel Lazio tra il 2003 e il 2005. Che parlano di un +45,6 per cento per l’area romana e un +180 per la regione. Gli evasori totali tra il 2003 e il 2005 aumentano a Roma del 37,8 per cento e nel Lazio del 29,2. In Italia il dato è del 17,1.
Per i reati ambientali il tasso di illegalità è al 20 per cento nel 2006, quello italiano al 31. Il Lazio contribuisce con abusi edilizi per il 9,89 per cento sul totale delle infrazioni compiute in Italia e ha conquistato il nono posto, nel 2006, per infrazioni accertate in materia di smaltimento dei rifiuti. Per il capitolo più odioso, quello dell’usura, è calcolato che i commercianti colpiti dal fenomeno nel Lazio siano più di 23mila, ovvero il 28,7 per cento degli attivi.
Confortante invece il fatto che il Lazio continua ad essere la regione con la popolazione col più alto livello di istruzione. Il 20 per cento della popolazione tra i 25 e 64 anni è infatti laureato, a fronte di un dato nazionale del 14,5 e di poco superiore al 10 nelle principali regioni del Nord (Lombardia, Veneto e Piemonte).

La performance laziale è confermata anche dall’osservazione della quota di popolazione che consegue al massimo un diploma di scuola media: nel Lazio il 34,9 per cento della popolazione non raggiunge il diploma secondario superiore, mentre tale quota è in Italia pari al 45,4 per cento e supera il 50 per cento in Puglia, Lombardia, Veneto e Piemonte.
Chiudiamo con le imprese laziali, che rappresentano il 10 per cento dell’intero sistema produttivo nazionale: il Lazio è infatti la seconda regione per numero di imprese dopo la Lombardia.

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