«I rifiuti cartacei sono utilizzati unicamente per risalire dai rifiuti allo stabile da cui provengono». Parola di Amsa, che fotografa gli 007 della spazzatura. Ventotto spie che, spalmate su quattro turni, girano per le strade di Milano, aprono i sacchi, cercano indizi, fotografano le tracce e, infine, segnalano il colpevole, «lirregolare scaricatore di rifiuti». Una sorta di Csi? Più o meno. Ma le squadre di ispettori Amsa non hanno bisogno di chissà quali indizi. A loro basta trovarsi tra le mani una busta, un indirizzo, un nome e cognome per identificare il «colpevole» e risalire con esattezza al luogo in cui non si è differenziato con attenzione.
Risultato? Questanno poco più di milletrecento verbali che si traducono in una multa da 50 a 206 euro.
Chiaro a tutti che il compito degli ispettori è di accertare il responsabile di una raccolta dei rifiuti non differenziata: quelli che non distinguono la spazzatura e mettono insieme gli scarti di cibo con la plastica, con la carta e pure con il vetro. Quelli che, insomma, con le loro abitudini scorrette rischiano di mandare allaria limpegno di tutti gli altri cittadini che dividono le bottiglie di plastica dagli scarti delle verdure, le lattine dalle vecchie riviste da buttare.
«Comportamenti scorretti» dicono dallazienda di via Olgettina, dove picchiano duro sul malcostume dell«irregolare scaricatore di rifiuti».
«La raccolta differenziata non pesa più sulle abitudini della quasi totalità dei cittadini. Pesa invece sugli irriducibili che non differenziano e spesso e volentieri considerano gli spazi pubblici come discariche a cielo aperto oppure se ne infischiano e lasciano sotto casa il sacco della monnezza sempre non differenziata».
Vergogna che giustamente Amsa persegue con severità, anche e soprattutto nei confronti dellesercito dei furbetti che utilizzano i cestini pubblici dei rifiuti come fossero una discarica a cielo aperto. Atto di inciviltà compiuto pur di evitare, segnala Amsa, lapplicazione di quelle regole che prevedono - nei condomini - almeno due contenitori per vetro e carta, due sacchi per rifiuti generici, per plastica e metallo oltreché il rispetto dei giorni e dellorario di calendario della raccolta.
Ma questa pratica di ispezione targata Amsa sta sollevando più di preoccupazione sul fronte della privacy: sono millecinquecento i milanesi che, a oggi, hanno sottoscritto una lettera di denuncia nei confronti dellazienda servizi ambientali.
Denuncia inviata al Comune di Milano e allassessore Maurizio Cadeo per «lesione della libertà e della segretezza della corrispondenza lasciata nei rifiuti» poiché «lidentificazione avviene esclusivamente tramite i rifiuti cartacei».
Come dire: gli ispettori possono venire a conoscenza di fatti e misfatti di natura privata - riferiti alla sessualità piuttosto che alla sfera economica e affettiva - e nel caso di un condominio potrebbero pure comminare erroneamente una sanzione visto che risale al colpevole attraverso, che so, una lettera o una fattura gettata nella spazzatura è quantomeno dubbio.
Amsa, che già nel passato era stata messa sotto accusa, garantisce di prestare sempre la massima attenzione «alle indicazioni del garante della privacy» e che, di solito, «le sanzioni sono elevate allo stabile produttore di rifiuti e notificate allamministratore che tra i suoi compiti ha quello di organizzarne la raccolta nel condominio amministrato». Altrimenti? «Dovremmo rinunciare a qualsiasi controllo, che pregiudicherebbe molto la qualità della raccolta differenziata».
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