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Rifiuti, il dl rinviato in Commissione Governo sotto due volte alla Camera

Nuova bagarre in aula alla Camera. Passa una mozione dell’Idv. La Prestigiacomo aveva espresso parere favorevole, mentre i deputati di maggioranza e tutti gli altri ministri avevano invece votato contro. Il ministro dell'Ambiente: "Voto strumentalizzato dalla sinistra". Scontro tra Pd e Lega

Rifiuti, il dl rinviato in Commissione 
Governo sotto due volte alla Camera

Roma - Nuova bagarre in aula alla Camera sul decreto rifiuti, il cui rinvio in commissione era stato bocciato a sorpresa ieri dall’aula di Montecitorio. Alla ripresa dei lavori il relatore Ghiglia ha riproposto il rinvio che questa volta è stato approvato. Poco prima il governo era stato battuto due volte. La prima era andato sotto su una mozione presentata dall'Idv sull'emergenza rifiuti. Pochi minuti dopo il governo era stato battuto di nuovo sulla votazione della prima parte di una mozione presentata da Api che riguarda sempre l'emergenza rifiuti. La discussione sulle mozioni precede quella sul decreto rifiuti, sul quale la maggioranza è divisa.

Scontro tra Franceschini e Reguzzoni Il capogruppo del Pd Dario Franceschini ha denunciato come il rinvio rappresenti "uno scambio del voto sui rifiuti sul voto sull’arresto di Papa, per salvarlo: rinvio in commissione contro no alla richiesta della Giunta di arresto con lo scudo del voto segreto", espressione della "vigliacheria dei guerrieri padani davanti alla propria gente: a parola dicono di votare per arrestarlo, dietro la segretezza del voto lo salvano, incassando il rinvio sui rifiuti". "Siamo davanti a una nuova vergogna", ha accusato Franceschini all’indirizzo della Lega e della maggioranza. "E' il Pd che sta mettendo le mani avanti - ha replicato Marco Reguzzoni, capogruppo leghista alla Camera - vi preparate a un voto dei vostri parlamentari a scrutinio segreto" per evitare l’arresto di Alfonso Papa. "State mettendo le mani avanti - ha poi accusato Reguzzoni - dopo che siete stati colpiti dall’avviso di garanzia a Penati, e state mettendo le mani avanti".

In Aula una brutta pagina Amarezza del ministro della Difesa Ignazio La Russa per lo scontro a Montecitorio tra la Lega e il Partito democratico. "Oggi non abbiamo visto una bella pagina", ha commentato il titolare della Difesa, conversando con i giornalisti in Transatlantico. "Stavamo parlando di mozioni su cui c’era una votazione per parti separate e non mi pare giustificassero queste tensioni, questi attacchi e questo linguaggio - ha aggiunto La Russa - non mi è piaciuto". Sul merito del decreto rifiuti, rinviato in Commissione, il ministro è stato comuqnue secco: "Se l’abbiamo ritirato c’erano le ragioni".

La maggioranza si divide alla Camera Con i voti della sola opposizione nell’aula della Camera è passata una parte di una mozione dell’Idv sui rifiuti, su cui il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, aveva espresso parere favorevole, ma contro cui hanno votato i deputati di maggioranza e tutti i ministri. La Prestigiacomo si è astenuta mentre tutti i membri del governo in aula votavano "no". Il testo dell’Idv, su cui comunque il ministro aveva espresso parere favorevole, è passato con 287 "no", 296 "sì" e sei astenuti. Dai banchi di opposizione si è ripetutamente urlato: "Dimissioni, dimissioni".

Bagarre nella maggioranza Il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto si è più volte recato al banco del governo a parlare con la Prestigiacomo. Cicchitto è stato più volte invitato dal presidente Fini a tornare al proprio banco. Alcuni ministri si sono avvicinati alla Prestigiacomo, primo fra tutti Ignazio La Russa, per comprendere il significato del suo atteggiamento. "Non mi sento sconfessata", ha assicurato la Prestigiacomo spiegando che "oggi è una giornata di particolare confusione ed è evidente che ci sono stati voti pasticciati, di cui mi rammarico, ma non mi sento sconfessata perchè non posso certo cambiare idea sul parere ad una mozione che chiede che i soldi per la Campania siano spesi con trasparenza".

Per la Prestigiacomo, infatti, in aula c’è stata anche "molta strumentalità da parte dell’opposizione".

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