È il 13 giugno, la data nella quale era previsto l’insediamento del nuovo comandante generale della Guardia di finanza, Cosimo D’Arrigo. E invece della severità annunciata il governo pensa a mutare atteggiamento. Forse perché Speciale non ci sarebbe stato più? Il dubbio è legittimo: per sostituire il generale «scomodo» si sarebbe potuto usare anche l’arma dei tagli alle spese di funzionamento, quelle che consentono alla Finanza di sostenersi. A questo proposito, vale la pena di ricordare che il decreto attuativo della Finanziaria assegna alla Gdf una dotazione complessiva di oltre 3,5 miliardi di euro. Un altro comma della legge di bilancio (il 1329) le assegna una dotazione di 29 milioni (17 di parte corrente e 12 in conto capitale) per esigenze di funzionamento, infrastrutturali e di investimento. Ma in quel mostro a tre teste della manovra firmata Padoa-Schioppa/Visco è facile confondersi.
Per cui la leva del taglio, vero o presunto che sia, è un argomento utile per allontanare responsabili di istituzioni «non allineati» alla volontà dell’esecutivo. La politica sa utilizzare certi strumenti, anche le «pressioni indebite ».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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