La polizia continuava a fermarla e multarla nel corso dei normali controlli antiprostituzione ma lei, puntualmente, lindomani era in strada, come se niente fosse, ad adescare clienti. In barba allordinanza del sindaco Gianni Alemanno. Ora non potrà più farlo: è stata rimpatriata, nonostante fosse romena, dunque cittadina comunitaria. È la prima volta che la questura di Roma rimanda a casa una lucciola della Comunità europea. Gli agenti della polizia di Stato hanno eseguito il rimpatrio mercoledì per motivi di pubblica sicurezza. E quello di questa lucciola di 26 anni potrebbe ora diventare un importante precedente.
La giovane prostituta era incappata diverse volte nei pattuglioni disposti dal questore per far rispettare lordinanza del sindaco. Ogni volta era stata identificata e multata. Un deterrente di nessuna efficacia per lei che non si era mai registrata allanagrafe. Le bastava dare ogni volta un indirizzo diverso e fornire agli agenti il passaporto come documento di riconoscimento, dove non compare il domicilio (come fanno la maggior parte delle prostitute sorprese sul marciapiede, ndr) e il gioco era fatto: la sanzione, vista limpossibilità di recapitarla, era carta straccia. Perché mai, dunque, non tornare subito al lavoro? Allennesimo controllo, e dopo aver accertato che la signorina in questione non aveva mai svolto ufficialmente sul suolo italico altra attività oltre la prostituzione, i poliziotti hanno fatto rapporto al questore. Che ha deciso di intervenire, inviando al prefetto una proposta di allontanamento con intimazione a lasciare il territorio nazionale. La proposta è stata accolta e trasformata in un decreto. Ma neppure questo provvedimento è bastato a convincere la lucciola a tornarsene a casa. Lennesimo accertamento, così, le è stato «fatale». Questa volta, infatti, gli agenti lhanno trattenuta presso il Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria e, una volta ottenuto il nulla osta dal Tribunale di Roma, lhanno accompagnata allaeroporto di Fiumicino. Qui la romena è stata affidata alla compagnia aerea Tarom, la cui sicurezza ha provveduto a scortarla fino al suo paese dorigine.
«Questa misura - spiega la questura - rappresenta un ulteriore strumento finalizzato a rendere ancora più efficace lordinanza del sindaco contro il fenomeno della prostituzione». E infatti Alemanno ringrazia la polizia e rilancia, auspicando un aumento della pena per i cittadini comunitari che rientrano in Italia nonostante lespulsione.
«Il rimpatrio della prostituta romena mai registrata allanagrafe e senza alcun mezzo di sostentamento al di fuori della prostituzione - commenta il primo cittadino - è un importante passo in avanti nella lotta alle situazioni di clandestinità e di illegalità, nellottica di migliorare il rispetto della sicurezza di tutti i romani e le condizioni di vita degli stranieri che vogliono vivere e lavorare onestamente a Roma». Alemanno si appella poi alla politica. «Rivolgo un appello al governo - dice - perché nel disegno di legge sulla sicurezza pubblica, in questi giorni in esame alla Camera, venga aumentata la pena edittale a non meno di tre anni anche per i cittadini comunitari già rimpatriati o che rientrano in Italia.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.