Allergologi da tutto il mondo si sono ritrovati a Istanbul al 30°congresso dell European academy of allergy and clinical immunology. Un appuntamento atteso, tra i più importanti a livello europeo nellambito dellallergologia (oltre 7mila i partecipanti).
Questanno si celebra il centenario della scoperta dellimmunoterapia allergene-specifica per il trattamento delle allergie respiratorie. «Limmunoterapia specifica, è notevolmente migliorata in questi ultimi 25 anni», spiega, in sede congressuale, il professor Giovanni Passalacqua, della clinica di malattie dellapparato respiratorio e allergologia delluniversità di Genova. «Lintroduzione della forma di somministrazione sublinguale ha portato ad una migliore sicurezza e tollerabilità del trattamento, con una efficacia virtualmente pari a quella della immunoterapia tradizionale sottocutanea. La rinite allergica spesso precede lasma. In tutte le sue forme, limmunoterapia specifica è lunico trattamento in grado di modificare questa evoluzione».Complici diversi fattori, le allergie respiratorie sono in aumento. Nel mondo,la rinite allergica, colpisce circa 500 milioni di persone, di cui il 15-20 percento in una forma grave, producendo un forte impatto sulla qualità di vita. In Italia la prevalenza della patologia si aggira intorno al 20-30 per cento in persone di età compresa tra i 6 e i 25 anni. A differenza del trattamento convenzionale con i farmaci, limmunoterapia (una vaccinazione a tutti gli effetti) richiede tempi più lunghi, ma i suoi benefici si mantengono anche per anni , una volta sospeso il ciclo. «Le percentuali di successo nellimmunoterapia sono molto alte», aggiunge Passalacqua. «In studi clinici, su centinaia di pazienti, abbiamo visto una riduzione dei sintomi che si aggira intorno al 30 per cento, quando con lantistaminico si arriva al massimo al 10 per cento. Va prescritta nel modo giusto, al paziente giusto. Il più adatto è quello con patologia medio-grave, con sintomi non ben controllati dalla terapia farmacologica standard». Per limmunoterapia sublinguale, autogestita dal paziente, laderenza al trattamento può comunque rappresentare un problema, Per il futuro, si ipotizzano nuove forme di somministrazione (intralinfatica o mediante cerotto).
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