«Ripresa nel 2010, stato sociale tutelato»

RomaNessun taglio alle pensioni, nessun taglio all’assistenza, nessun taglio alla sanità. Il governo presenta il Dpef a imprese e sindacati, garantendo tre obiettivi fondamentali: tenuta dei conti pubblici; mantenimento della coesione sociale con gli ammortizzatori; aiuto alle imprese, soprattutto le medio-piccole, nei rapporti con le banche. Tutto questo in un anno di crisi, che chiuderà con una crescita negativa del 5,2% e un deficit pubblico che raggiungerà il 5,3% del prodotto interno lordo. Ma per il 2010 il governo prevede la ripresa, tanto da stimare che il Pil aumenterà dello 0,5%, per arrivare al +2% nel 2011 e nel 2012. «Andiamo avanti sulla strada che ci ha premiato alle elezioni, e che viene apprezzata in Europa e nel mondo», commenta al termine dell’incontro il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.
Il Dpef sarà approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Sempre oggi sarà presentato l’emendamento del decreto anticrisi che contiene lo «scudo fiscale». Sul rientro dall’estero dei capitali occultati al Fisco si applicherebbe un’aliquota del 5%, con una previsione di gettito variabile fra i 3 e i 5 miliardi di euro. A differenza delle analoghe misure del passato, non sarà sufficiente dichiarare il possesso dei capitali, ma è necessario riportarli «fisicamente» in Italia. Il Fisco non compirà accertamenti sui capitali dichiarati e riportati, ma non su altre attività detenute dallo stesso contribuente.
Bene l’autotassazione. I numeri del Dpef non si discostano dalle anticipazioni dei giorni scorsi. Deficit al 5,3% quest’anno e al 5% nel 2010; debito pubblico al 115,4% quest’anno e intorno al 118% l’anno prossimo; crescita 2009 -5,2%, mentre nel 2010 si rivede il segno positivo (+0,5%) e nel 2001 si arriverebbe al +2%. I segnali, in Italia e nel mondo, vanno in questa direzione: ad esempio, per la prima volta da 10 mesi, la produzione industriale in Europa è aumentata in maggio. Al netto delle misure una tantum a favore dell’economia, e dell’effetto-crisi, il deficit sarebbe rimasto al 3,1%. «Contro tutte le previsioni negative, il dato sull’autotassazione di giugno è molto buono - precisa Tremonti - e conferma quel che abbiamo sempre detto sulla tenuta dei conti pubblici». La stima dell’Agenzia delle entrate è di un aumento di gettito di circa 300 milioni rispetto al 2008, mentre nei primi cinque mesi il calo delle entrate fiscali è stato pari a 4,8 miliardi (-3,4% ).
Ammortizzatori sociali. Tremonti garantisce il sostegno del governo, attraverso gli ammortizzatori sociali, ai lavoratori in difficoltà: «Abbiamo i soldi sufficienti per l’occupazione e la disoccupazione», dice, confermando in pieno tutte le prestazioni sociali, pensionistiche e sanitarie che rappresentano «i cardini della pace sociale». Un richiamo apprezzato da tutti i presenti al tavolo di Palazzo Chigi. «La coesione sociale è un obiettivo importante, bisogna proseguire su questa strada», afferma il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni. Anche Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, concorda: il sostegno alla coesione è «la priorità». Cgil e Uil chiedono la detassazione del lavoro dipendente e sostegno ai consumi. «Bisogna ridurre le tasse sulla tredicesima», propone Luigi Angeletti.
Sostegno alle imprese. I canali del credito devono restare aperti. «Stiamo aiutando le imprese nel loro rapporto con le banche», precisa Tremonti. Domattina, nella sede della Confindustria, si terrà un incontro tra governo, imprese e banche per discutere la proposta di moratoria sui debiti delle aziende. Inoltre, il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, conferma che entro la fine dell’anno verranno cantierati lavori pubblici per 13,7 miliardi di euro, fra cui 160 piccoli progetti di importo inferiore ai 10 milioni. Una boccata d’ossigeno per le imprese appaltatrici.

A nome delle cinque organizzazioni del terziario, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha chiesto di avviare col governo un’azione per il sostegno delle piccole e medie imprese. Anche Confapi ha chiesto un tavolo per la piccola impresa manifatturiera.

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