Se qualcosa il calcio ci ha insegnato è lassoluta autonomia rivendicata dai ct: non dite loro di convocare qualcuno perché piuttosto giocheranno in dieci. Dopo Antonio Cassano, Mario Balotelli. E prima ancora Evaristo Beccalossi. Di Ezio Sclavi invece si sa poco, albori del calcio, un pavese che praticava il salto con lasta e si trovava in servizio militare alla Farnesina attorno agli anni Venti. In breve finì in porta alla Lazio, epico perché furono decine le partite che concluse con la testa sanguinante, lo chiamavano lo smemorato. E menava anche i compagni a fine partita, cazzotti per scaricarsi, diceva. Comunque finì addirittura convocato da Vittorio Pozzo dopo aver fatto per un anno la riserva di Combi nella Juventus, di cui si credeva superiore, naturalmente. Non venne più riconvocato e individuò in un giornalista la causa del suo ostracismo, lo affrontò e gli mollò un cazzotto. Solo che sera confuso e colpì un altro giornalista che per giunta gli chiese soddisfazione con un duello alla spada. Rimase in guardia per tutta la sfida ma la nazionale non la vide più. Oggi i duelli sono fuori moda.
Diego Armando Maradona in patria deve vedersela con due icone del calcio argentino, Juan Roman Riquelme e Esteban Cambiasso, non li vede e non li vuole vedere, piuttosto ne chiama altri che non può convocare. È successo in occasione dellamichevole con la Giamaica, quando chiamò Rodriguez, Perez, Josè Sosa e Boselli, tutti dellEstudiantes impegnati nello stesso giorno in una partita di coppa Libertadores.
Fabio Capello deve vedersela con i nostalgici di Michael Owen, non tanto i tifosi quanto la stampa. Ingaggiato dal Manchester United, Owen gioca in coppia con Wayne Rooney e per la critica sarebbe la sua spalla ideale anche nei bianchi, certamente più di Defoe e Crouch. Quelli del Chelsea invece vorrebbero Joe Cole, ma non siamo ai nostri livelli, in fondo agli inglesi frega poco o niente. I francesi invece sono sempre lì a menarsela col portiere. Dopo essersi liberati di Barthez, circostanza che li fa avanzare di una casella nei pronostici, si chiedono come mai Sebastien Frey, di cui hanno perso le tracce da quando a 18 anni finì allInter, non venga mai convocato da Raymond Domenech. Lesordio in nazionale nel 2007, la Francia prende due gol in Ucraina e uno è colpa sua, fine delle trasmissioni.
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