Risate e equivoci tra rock e cinesi

Verso di Notte prima degli esami di Antonello Venditti, Questa notte è ancora nostra è diventa titolo del film di Paolo Genovese e Luca Miniero, storiella di ventenni romani a sfondo multietnico. Non multiculturale: sia italiani, sia cinesi d'Italia, hanno infatti una sola cultura, quella consumistica, si tratti di vender bare o vender soia. A proposito di bare: a dieci giorni dall'uscita del film di Verdone, anche quello di Genovese & Miniero propone funerali comici. Ma è invece l'ennesimo film a proporre una romanità vivace, da Poveri ma belli: oltre mezzo secolo è passato dal film di Risi, e le psicologie popolari restan quelle; unica aggiunta, l'amore «cinese» del personaggio principale: Nicolas Vaporidis lo rende uguale a se stesso, senza innovare, ma anche senza stufare.
La curiosità del film è che il pretesto, la difficoltà di un gruppo musicale nel trovare una cantante d'aspetto orientale («meglio se cinese», suggerisce l'impresario interpretato da Franco Califano), è la stessa difficoltà dei registi, che hanno dato il personaggio della italocinese a una... italogiapponese (Valentina Izumì). Ma chi vedrà - e saranno legione - Questa notte è ancora nostra, cercherà non precisione, ma sentimento. Prevedibile, ma l'avrà.
Genovese e Miniero attingono sfrontatamente al repertorio degli antecedenti di successo del genere giovanilistico, incluso lo pseudo-surf di Brice de Nice di James Huth, grande successo in Francia, ma mai arrivato in Italia.

Si distinguono Maurizio Mattioli (il padre becchino e spaghettaro) e Shi Yang (lo sposo in arrivo dalla Cina). Se non si ride, nemmeno si dorme.

QUESTA NOTTE È ANCORA NOSTRA di Paolo Genovese & Luca Miniero (Italia, 2007), con Nicolas Vaporidis, Massimiliano Bruno, 96 minuti

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