Si ride, sorride e riflette nel «Calapranzi» di Harold Pinter che questa sera aprirà la stagione 2008/09 del teatro Garage presso la sala Diana. La tragicommedia è un classico del teatro contemporaneo, pieno di controsensi divertenti e metafora dell'inquietudine e delle minacce della vita.
I protagonisti sono due killer professionisti, chiusi in uno squallido scantinato in attesa di conoscere il nome della loro prossima vittima. Le informazioni vengo recapitate tramite un calapranzi, creando dialoghi divertenti e assurdi fra i due. I messaggi recapitati spesso, sono insensati. L'attesa del nome diventa, col passare del tempo sempre più snervate, creando un forte stato d'ansia e tensioni verbali fra i due protagonisti, fino ad un finale sorprendente. I due personaggi che sono Ben e Gus, interpretati da Lorenzo Costa e Ivana Monti. Costa è direttore artistico del Teatro Garage. La Monti è attrice di teatro, cinema e televisione. Entrambi hanno curato anche la regia.
Gus originariamente personaggio maschile viene interpretato, in questa produzione, dall'attrice. «Lorenzo Costa con ammirevole fiuto - racconta Ivana Monti - mi ha fatto la proposta di recitare il personaggio di Gus, trovava in quella psicologia lati femminili, capacità di osservazione, di protesta, infantilismo. Dopo aver letto e riletto il pezzo, gli ho riconosciuto il merito di averlo visto al femminile». «Analizzando più a fondo la scrittura di Pinter - suggerisce l'attrice - sembra emergere che il personaggio possa essere stato concepito al femminile dall'autore stesso». Quindi da una parte Gus: spiritosa, ragazzaccia sovversiva, piena di sensi di colpa, dall'altra Ben personaggio serio e posato, autoritario. I due interagiscono fra loro alternando dialoghi serrati a lunghi silenzi. Si tratta della metafora dell'inquietudine umana che, davanti ad una minaccia può rispondere o tramite amare risate, fatte di futili battute o tramite il tacere le verità interiori. Ivana Monti racconta come sia difficile, per un'attrice, gestire questa alternanza silenzio-dialogo, come si provi la forte emozione di dover tenere dentro di sé pensieri e parole producendo forte ansia. «È un thriller nel quale - racconta Ivana Monti - è in gioco la vita di qualcuno, questo emerge pian piano».
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