Risparmio, si cambia: arriva il Cct europeo

Una rivoluzione nel mondo dei titoli di Stato: da ieri, il Cct è ufficialmente in pensione, sostituito dal nuovo Ccteu, il nuovo strumento lanciato dal Tesoro italiano, agganciato all’Euribor a sei mesi. Un parametro che non ha bisogno di spiegazioni per le famiglie italiane, dato che è quello che determina la maggior parte dei mutui a tasso variabile. Nessun timore, comunque, per i risparmiatori: i «vecchi» Cct resteranno liquidi.
Tanto più che, inizialmente, il Cct europeo sarà riservato agli investitori istituzionali, come banche e fondi di investimento. A guidare l’operazione è un pool di istituti di credito: Banca Imi, Bnp Paribas, Jp Morgan, Mps e Unicredit. Per il momento il libro ordini per il primo CCteu, con scadenza dicembre 2015, ammonta a oltre 5,5 miliardi. Il tasso Euribor a sei mesi su cui viene calcolato il rendimento è quello dell’11 giugno scorso, che era stato fissato all’1,003%. La prima cedola si ipotizza al momento 80 punti base sopra lo stesso tasso,il che significa un’ordine di grandezza attorno all’1,80%.
Ma perchè il Tesoro ha deciso di sostituire il Cct con il Ccteu? «Innanzitutto per attirare gli investitori esteri - spiega Angelo Drusiani, responsabile monetario di Banca Albertini Syz -, poco interessati al vecchio Cct, indicizzato al rendimento in asta del Bot semestrale, quindi soggetto a continue oscillazioni, che in questi ultimi tempi si sono tradotte in rendimenti molto bassi. Invece, l’Euribor, cioè il tasso medio a cui avvengono le transazioni finanziarie tra le grandi banche europee, è neutro rispetto alla fiducia dei mercati sui titoli dei singoli Stati: questo renderà il nuovo strumento più interessante soprattutto per gli investitori esteri, ma naturalmente anche per quelli italiani».
E chi ha i Cct in portafoglio? «Può dormire sonni tranquilli - conferma Drusiani -. Avrà sempre la possibilità di venderli sul mercato secondario. Dove in prospettiva potrebbe aprirsi anche per i piccoli risparmiatori la possibilità di acquistare i nuovi Ccteu che, non dimentichiamo, rappresentano una novità assoluta a livello internazionale. Se poi dovessero salire i tassi, questo sarebbe il titolo ideale: soprattutto per chi ha un mutuo agganciato all’Euribor potrebbe essere conveniente investire in Ccteu per compensare la variazione della rata».
L’operazione di collocamento del nuovo Ccteu va inoltre di pari passo con il concambio, gestito dalle stesse banche, di tre tipologie di vecchi Cct, con scadenza novembre 2012, luglio 2013 e marzo 2014.

Anche il concambio, come il collocamento, è riservato agli investitori istituzionali, e sarà al massimo il 30% dell’emissione finale, ha fatto sapere il Tesoro. Tutto fa pensare che comunque il concambio sarà consistente visto il livello più elevato di rendimento del nuovo Ccteu, rispetto ai vecchi Cct, di 20 fino a 40 punti base.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica