La rivincita degli ex «figli di un Dio minore»

Con grande soddisfazione del senatore Giuseppe Leoni che se ne era lamentato in più di una occasione, i cattolici della Lega Nord non potranno più essere considerati «figli di un Dio minore». Papista e padano, due volte martire. «Se sei un cattolico di sinistra sei riverito da tutti, se sei leghista no», protesta da tempo. Un esempio? «Luigi Bobba, ex presidente delle Acli e deputato Pd, nella scorsa legislatura presentò un suo libro e per l’occasione si scomodò il segretario di Stato vaticano. L’avessi presentato io un libro, non sarebbe venuto mai».
Cattolici leghisti, merce rara fino a pochi anni fa. Leoni è l’apripista e portabandiera. Varesotto di Mornago, classe 1947, ex chierichetto, architetto di professione, fu tra i fedelissimi di Bossi della prima ora che tennero a battesimo la Lega autonomista lombarda nei primi Anni ’80. Deputato nel 1987, quando subentrò all’Umberto che optò per Palazzo Madama. Fu lui a spiegare al Senatùr che i padani non potevano consegnarsi totalmente ai miti celtici e ai riti paganeggianti, come raccogliere l’acqua del Po nell’ampolla e versarla in laguna. La vita, la storia, la tradizione del popolo non è celtica ma cristiana. Gli fu affidata la guida della Consulta cattolica della Lega.
In tutti questi anni la Consulta, un nome che volutamente richiama la terminologia clericale (le diocesi sono piene di consulte), non ha guadagnato grandi spazi. La sua evoluzione, cioè l’associazione dei Cattolici padani, non compare nemmeno nella pagina principale del sito internet della Lega Nord: per trovarla bisogna avventurarsi tra le associazioni del Carroccio, tra gli Orsetti padani, i musicisti padani, gli autisti padani, e via dicendo. Le iniziative non sono numerose: mozioni a difesa della famiglia, convegni sui cristiani martirizzati nel Terzo mondo (l’ultimo era dedicato alla situazione in Somalia e Leoni ha spiegato che la causa è «l’islamizzazione dell’Africa»), viaggi culturali. A settembre i Cattolici padani hanno visitato l’abbazia benedettina di Einsiedeln, nella Svizzera tedesca, culla del monachesimo medievale, con recita dei vespri e tappa intermedia ad Altdorf, «città natale di Guglielmo Tell, padre del federalismo elvetico».
Ma il vero scopo dell’associazione (che pure ha presentato liste per il Parlamento del Nord) è il lavorio sotterraneo di riavvicinamento alle gerarchie ecclesiali. Una silenziosa opera di tessitura, una rete diplomatica di rapporti che cominciano dai parroci del Nord e finiscono nelle stanze vaticane. È a Leoni che si deve l’incontro del settembre scorso di Bossi e Calderoli con il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, dopo una lunga stagione di attriti. Ma il senatore è anche riuscito a riportare Bossi alla messa di Pasqua e a rimettergli in casa qualche immagine sacra dopo la malattia.
Negli Anni ’90 a Leoni si affiancò Irene Pivetti, la pasionaria leghista, chiamata la «vandeana» per la passione religiosa e il rigore morale. Doveva essere lei, giovane astro nascente, il nuovo anello di congiunzione tra i padani e la Chiesa, con il tacito obiettivo di convincere l’elettorato orfano della Democrazia cristiana. Croce al petto, tailleur castigati, messa quotidiana, la Pivetti non mostrò grandi doti di tenuta nella galassia del Senatùr. «E poi, con due separazioni matrimoniali, così ortodossa non dev’essere», chiosa Leoni.
Ora la pattuglia leghista cattolica è cresciuta come numero e come peso. Non sono «crociati leghisti», non si limitano a raccogliere le firme nei gazebo in difesa del crocifisso. A fianco di Leoni c’è il deputato piacentino Massimo Polledri, neuropsichiatra alla terza legislatura, preparatissimo sui temi bioetici, in prima fila contro la Ru486 e nell’impegno di «evitare un nuovo caso Englaro». E poi le onorevoli Paola Goisis ed Erica Rivolta che, assieme a Polledri, partecipano ai pellegrinaggi annuali in Terrasanta organizzati dal cappellano di Montecitorio, monsignor Rino Fisichella.
Intervistato da Avvenire, Polledri ritiene l’appello del Papa per una nuova generazione di politici cattolici «una sfida imprescindibile». Lui e la Rivolta fanno parte dell’Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà, iniziativa bipartisan sui temi cari alla dottrina sociale cristiana.

Con loro siedono nell’Intergruppo altri due deputati leghisti, i deputati Marco Reguzzoni e Pierguido Vanalli. Le iniziative di Leoni sono sempre condivise da Andrea Gibelli e Cesarino Monti. E il capogruppo al Senato, Federico Bricolo, è un assiduo frequentatore delle messe in latino.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica