Fino a ieri era soltanto una fragorosa, spontanea ribellione anticomunista moltiplicata dal flauto magico di twitter, la nuova frontiera della comunicazione giovanile alimentata dallo scambio di sms tra telefonini e internet. Da ieri è una ferita aperta nel cuore dellEuropa, una frattura che rischia di risvegliare i fantasmi delle guerre di Bessarabia di 69 anni fa e riaprire le cicatrici mai sanate tra Moldavia e Russia da una parte e Romania dallaltra. A trasformare in scontro internazionale la protesta dell opposizione ci pensa il presidente moldavo Vladimir Voronin accusando la Romania di aver istigato gli assalti al Parlamento e al palazzo presidenziale di martedì, ordinando lespulsione dellambasciatore di Bucarest e decretando la chiusura della frontiera tra i due paesi.
«Dietro a proteste e disordini cè la Romania, quando la bandiera romena è stata issata sui palazzi di Stato - denuncia Voronin - il tentativo di mettere a segno un golpe è risultato chiaro, ma non lo permetteremo». Il duro jaccuse presidenziale coincide con la riunione di governo in cui Voronin addebita ai dimostranti ogni responsabilità per la morte di una donna e il ferimento di 270 persone tra cui 170 agenti.
Voronin, un ex burocrate sovietico leader di quel partito comunista al potere dal 2001 che domenica, stando ai contestati risultati, ha conquistato oltre il 50% dei voti, definisce lopposizione «un gruppo di fascisti decisi a distruggere democrazia e indipendenza della Moldavia». La reazione della Romania non si fa attendere. «Rigettiamo categoricamente ogni accusa di coinvolgimento - dichiara il ministero degli Esteri di Bucarest - il tentativo delle autorità comuniste daddossare alla Romania e ai nostri cittadini la responsabilità dei loro problemi interni è inaccettabile».
Ad alimentare la paura di unescalation incontrollata in stile georgiano contribuisce la discesa in campo di Mosca prontissima nel difendere Voronin. «Tutti hanno visto le bandiere agitate da quei provocatori, quindi auspichiamo - dichiara il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov - che lUnione europea tragga le sue conclusioni».
A far temere nuovi e più violenti disordini contribuisce il torrenziale susseguirsi di messaggi che continuano a inondare i nodi twitter riservati alla protesta anticomunista dei giovani moldavi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.