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La rivoluzione di Pisapia: negli asili nido entrano i figli di immigrati irregolari

Nidi aperti ai figli degli immigrati privi di permesso di soggiorno e libertà di scegliere fra tutte le scuole dell’infanzia, pure quelle non necessariamente più vicine a casa

La rivoluzione di Pisapia: negli asili nido entrano  i figli di immigrati irregolari

Negli asili di Milano è pronta la rivoluzione firmata Giuliano Pisapia. Nidi aperti anche ai figli degli immigrati privi di permesso di soggiorno e libertà di scegliere fra tutte le scuole dell’infanzia cittadine, anche quelle non necessariamente più vicine a casa.

Le novità sono contenute nella circolare che regolamenta le iscrizioni ai nidi. L’assessore all’Educazione, Maria Grazia Guida, ha deciso, come riporta il dorso milanese di Repubblica, di permettere alle famiglie di "indicare in ordine di preferenza, secondo le proprie esigenze, fino ad un massimo di quattro sedi di nido d’infanzia o sezione primavera comunali, a gestione diretta e/o comunali accreditati e/o privati accreditati".

E lo stesso vale per le scuole materne. "Il che è una piccola rivoluzione, visto che fino all’anno scorso le famiglie erano vincolate a scegliere (indicando solo tre sedi e non quattro) fra le scuole del quartiere, non potendo invece privilegiare strutture vicine al lavoro o all’abitazione dei nonni", ha spiegato il vicesindaco Guida.

La nuova amministrazione ha poi precisato che i figli degli stranieri non ancora in regola con la residenza anagrafica, ma semplicemente domiciliati a Milano, potranno essere iscritti a scuola.

"Non viene richiesto il permesso di soggiorno, a differenza di quel che avveniva con la giunta Moratti, quando dovette intervenire il giudice per costringere il Comune ad accettare anche le iscrizioni dei clandestini. La Costituzione tutela l’infanzia e garantisce il diritto allo studio per tutti", ha concluso la Guida.

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