Roma riscopre la cultura termale degli antichi imperatori

RomaÈ un viaggio nel tempo. I romani stanno riscoprendo gli ozii dei propri antenati. Il benessere non è un’invenzione postmoderna, ma viene da molto lontano, dalle terme dell’Urbe eterna, da quel mondo di incontrarsi, filosofare, chiacchierare, fare affari e politica che nell’antica Roma passava anche per la cura del corpo. Questa visone del mondo non è mai tramontata. Solo che ora Roma non copia New York o Barcellona, ma scommette sulla propria storia, sull’identità, sul passato. Il segreto è giocare sulle potenzialità tecnologiche senza rinnegare il fascino della città eterna. L’ultima tendenza per chi cerca un’oasi senza stress è questo incontro tra due epoche. È quello che accade al «Pleasure Club», evoluzione hi-tech del wellness classico che offre un piacere doppio ai fortunati avventori. Da una parte le mille possibilità per rilassarsi, tonificarsi e mangiar bene senza esagerare. Dall’altra la splendida cornice che ti rimette in pace col mondo che fuori (soprattutto qui a Roma) fa a botte tutti i giorni.
Colloquiante con arte e cultura, impregnato di storia e valori italiani, il «Pleasure Club» di piazza Marconi 6 a Roma, nasce nella culla delle costruzioni mussoliniane all’Eur (è un palazzo del 1934) che giocano con la contrapposizione delle linee nette e il candore dei marmi toscani. Materiale che sottolinea la filosofia del club: un posto esclusivo dove ogni pensiero e preoccupazione di colui che fruisce l’ambiente, «è completamente assorbita grazie ai molteplici servizi offerti - ci dice l’amministratore delegato Luna De Luca -. Un luogo caldo e accogliente, un’isola felice dove poter vivere il tempo per il proprio benessere completamente, in cui corpo e anima si abbracciano ritrovandosi in un equilibrio perduto».
«Penso che si tratti di un contesto unico in Italia, del resto - continua De Luca - nei nostri oltre tremila metri quadri c’è il ristorante e poi il fitness, mille metri di Spa, una piscina relax, yoga, parrucchiere (aperto fino alle 22), acquabar per un ristoro ipocalorico.
Fiore all’occhiello è la sala «Kinesis» che propone un allenamento crescente dal semplice gesto motorio alla prestazione atletica. Ma non è possibile parlare di benessere fisico senza quello mentale. Psiche e corpo. È per questo che il Pleasure Club si è dotato di un’area relax pensata a misura di socio. Che si può godere una tisana e si può rilassare tra la soft sauna, il bagno turco, la doccia «emozionale», la vasca di reazione e l’idromassaggio. «Perché l’attività fisica - conclude la dottoressa Luna De Luca - per portare benefici deve essere prima di tutto un vero piacere».


Chiudiamo con la Boutique bar, elegante nel suo candore bianco e negli arredi, luogo armonioso con tutto il contesto del Pleasure. Qui si va dal «fashion drink» al vino al bicchiere, da un curatissimo ed espresso slow food a un buon caffè caldo.Beato chi potrà.

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