"Ha il corpo viola". Ma l'ambulanza arriva dopo ore: così è morta Paula

Una giovane è morta di ulcera perforata dopo essersi sentita male. L'ambulanza è arrivata dopo oltre due ore e mezza e per la donna non vi era ormai più nulla da fare

Un uomo soccorso in ambulanza (foto di repertorio)
Un uomo soccorso in ambulanza (foto di repertorio)

Una giovane è morta di ulcera perforata dopo essersi sentita male. L'ambulanza è arrivata in ritardo, dopo oltre due ore e mezza, e per la donna non vi era ormai più nulla da fare. I familiari hanno sporto denuncia. Secondo quanto riportato da Repubblica, Paula, una giovane cameriera di Trastevere, quando si è svegliata non stava bene, era in condizioni critiche, e per questo motivo aveva chiesto aiuto alla sorella Rebecca.

Il ritorno a casa dal lavoro

La ragazza, che lavorava come cameriera, la notte precedente aveva terminato il turno di lavoro in anticipo e aveva fatto ritorno nella sua abitazione prima del solito, proprio perché non si sentiva bene. A quel punto la sorella ha quindi telefonato al 118 per la prima volta nel primo pomeriggio del 23 luglio, alle 13,03, perché Paula"non sente più mani e piedi". Non arrivando i soccorsi, Rebecca ha più volte sollecitato l'intervento dell'ambulanza, esattamente una seconda chiamata è stata fatta alle 14,13, poi alle 14,57, e infine alle 15,29.

Rebecca era molto preoccupata per le condizioni di Paula perché si rendeva conto che ormai la situazione stava precipitando e che la sorella aveva assolutamente bisogno di un medico. Un medico che però continua a non arrivare: nonostante le molteplici telefonate al 118 non arriva l'ambulanza e le condizioni di Paula si fanno sempre più critiche e disperate. La prima volta Rebecca aveva spiegato che la sorella "non ha più sensibilità alla lingua", in seguito che"non ci vede più" e l'ultima volta che "ha il corpo viola".

Il ritardo dell'ambulanza

Il personale sanitario arriva alle 15.40, ben due ore e 37 minuti dopo la prima chiamata effettuata da Rebecca. Paula è ormai agonizzante e ogni tentativo di rianimarla a casa risulta vano. I medici sono convinti che la ragazza sia in overdose, nonostante la sorella continui ad affermare che Paula nella sua vita non ha mai assunto droghe. Il cuore della ragazza ha smesso di battere alle 17.14 a causa di uno shock settico dovuto a un'ulcera duodenale perforata. I familiari della donna hanno deciso in seguito di presentare una denuncia rivolgendosi all'avvocato penalista Aurelio Padovano.

"Noi attendiamo con fiducia l'esito delle indagini perché, al momento, ci sono tanti sospetti e nessuna certezza", hanno commentato i legali della famiglia, gli avvocati Padovano, Lina Monaco e Sara De Vincenzi.

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