Cronaca locale

Sassi contro ambulanze e aggressioni: la guerra dei rom al 118

Gli operatori dell'Ares 118 di Santa Maria della Pietà a Roma denunciano furti, minacce e atti vandalici ai danni delle ambulanze da parte dei nomadi del campo di via Cesare Lombroso. I sindacati: "A rischio la sicurezza dei lavoratori"

Sassi contro ambulanze e aggressioni: la guerra dei rom ai soccorritori del 118

"Vanno ripristinate al più presto le condizioni di sicurezza, e se questo non sarà possibile bisogna valutare di spostare la postazione delle ambulanze, magari nella vicina caserma dei vigili del fuoco dove mezzi e operatori saranno al riparo da aggressioni e atti vandalici". Per Alessandro Saulini, segretario del Nursind Ares 118, sindacato degli infermieri e delle professioni infermieristiche, la misura è colma.

Da mesi chi lavora nel presidio del poliambulatorio di Santa Maria della Pietà, nel quartiere romano di Monte Mario, deve subire minacce e aggressioni da parte dei nomadi del vicino campo di via Cesare Lombroso. Gli operatori non ce la fanno più. "Un giorno lanciano sassi e bottiglie contro le ambulanze, un altro spaccano i vetri delle auto private dei lavoratori, un altro ancora scaricano i rifiuti in mezzo alla strada, sono arrivati addirittura a minacciare gli operatori che esausti li avvertono di voler chiamare le forze dell’ordine", spiega al telefono con ilGiornale.it il sindacalista.

Secondo le testimonianze raccolte dal quotidiano Il Tempo, qualche giorno prima di Natale a sbarrare la strada ai soccorritori ci sarebbe stato addirittura un rogo di immondizia. Gli operatori sarebbero dovuti scendere per cercare di domare le fiamme. "È ovvio che in questo modo chi deve uscire per effettuare un soccorso perde tempo prezioso", denuncia Saulini. E non mancherebbero neppure i furti. Nel mirino sarebbero finite addirittura le ruote di scorta delle ambulanze, montate sui furgoni parcheggiati all’interno del campo.

Insomma, la situazione, secondo il portavoce dei lavoratori, è esplosiva. "Non so quale sia il motivo dietro la condotta dei nomadi, fatto sta che ormai si ha paura ad andare a lavorare e chi fa una professione come la nostra non può permettersi di operare in queste condizioni”, va avanti Saulini, che ha scritto al direttore generale dell’Ares per chiedere di spostare immediatamente la postazione nella vicina caserma dei vigili del fuoco. Il sindacato chiede "il ripristino delle normali condizioni di sicurezza" anche "al fine di garantire la pronta risposta delle attività di istituto in urgenza e in emergenza territoriale".

La questione è finita anche al centro di un’interrogazione dei consiglieri di Fratelli d’Italia al Municipio XIV, Stefano Oddo, Valentina Torresi e Alberto Mariani. L’appello al sindaco, Roberto Gualtieri, è quello di sgomberare l’insediamento e ripristinare legalità e sicurezza nella zona. Una chiusura, ricordano gli esponenti del partito di Giorgia Meloni, "annunciata più volte anche dalla precedente amministrazione".

"Il problema delle aggressioni e delle minacce è un problema atavico che mette in seria difficoltà l’operato degli infermieri, sia nei pronto soccorso sia nelle ambulanze, come in questo caso, che fino ad oggi non è stato ancora seriamente preso in considerazione dalle istituzioni", denuncia anche Stefano Barone, segretario provinciale del Nursind, che chiede più sicurezza per gli operatori.

"C’è da intervenire quanto prima con provvedimenti seri, è inaccettabile – conclude – che per degli atti di vandalismo insensati si rischi di dover sottrarre mezzi ai soccorritori".

Commenti