(...) i banchi della giunta sono pressocché deserti. Mancano, soprattutto, i destinatari di sette mozioni su tredici, esattamente quelle presentate dal centrodestra. I temi, non cè che dire, rischiano di imbarazzare, e spaccare, la maggioranza. Tre, dal finanziamento dellIst alle bugne della Asl 5, sono per lassessore alla Sanità Claudio Montaldo, in congedo per motivi personali. Ma sono le altre a far discutere: le due sulla proposta di Rifondazione comunista di requisire gli immobili sfitti, destinate allassessore allEdilizia Maria Bianca Berruti e le due sullesclusione di molti operatori dalla Bit di Milano destinata allassessore al Turismo Margherita Bozzano. Loro, Berruti e Bozzano, in aula non ci sono. Sono a Baiardo con Burlando, cè un incontro con i vertici di Slow Food. Congedo istituzionale si chiama. Anche se nel pomeriggio Burlando fa sapere che si è trattato di una semplice riunione, della quale pertanto non darà comunicazione pubblica.
«Siamo tutti adulti e vaccinati politicamente e sappiamo che il congedo è una forma nemmeno troppo elegante per non far pronunciare il consiglio su questioni scomode in epoca preelettorale - punta subito il dito Gianni Plinio il capogruppo di An- La verità è che avete fatto stare a casa le due signore perché siete dei coniglioni che scappano per paura del confronto». Di qui la richiesta: «Ronzitti inviti Burlando a partecipare alle sedute, che è desaparecido da un mese. E inviti gli assessori a prendere congedo solo per effettive necessità». Colpo di scena, ieri Ronzitti ha dato ragione a Plinio: «Non posso che dirmi daccordo con lei. Questa seduta di lunedì era stata decisa un mese fa, in vista dellavvio della settimana di promozione della Liguria a Bruxelles, quindi sarà mia cura richiamare i coleghi assenti». Detto fatto, nel pomeriggio il presidente dellassemblea ha scritto una lettera di richiamo formale a Burlando e agli assessori assenti pregandoli di «dare la priorità al consiglio regionale rispetto ad attività istituzionali che non abbiano carattere di urgenza». Non era mai accaduto, in 30 anni di Regione.
In aula è bagarre. Perché Francesco Bruzzone il capogruppo della Lega Nord ha chiesto di poter intervenire sullordine dei lavori, ma Ronzitti è stato irremovibile: «Lei ha fatto il presidente di questa assemblea e sa benissimo di non poter intervenire in questo momento». Solo che Bruzzone si è alzato allurlo di: «Abbandono la seduta». Ira di Ronzitti: «Lei fa questo show solo a uso e consumo delle telecamere», solidarietà dei colleghi di centrodestra, che abbandona laula in massa, dichiarazione di fuoco di Sandro Biasotti lex governatrore: «È la prima volta in sei anni che non si dà la parola a un consigliere che la chiede, mentre è inaccettabile lassenza di Burlando: vi ricordo, cari signori del centrosinistra, che quando presiedevo io la Regione voi neppure iniziavate a parlare se io ero a prendere un caffè. Da lei, Ronzitti, noi della minoranza non ci sentiamo tutelati». Accade di tutto. Lautodifesa di Ronzitti: «Falsità, mi rammarico per questa caduta di stile», linvito di Plinio: «Vergognatevi», lintervento dei capigruppo di Rifondazione e Ds, Marco Nesci e Moreno Veschi: «Ma quale fuga e quale imbarazzo, le mozioni del centrodestra le discuteremo martedì prossimo, ancora più a ridosso delle elezioni, e le bocceremo senza difficoltà».
Alle 12 Ronzitti manda tutti a casa così: «Dichiaro chiusa la seduta per assenze».
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