Rossa, brutta e infelice «Siamo ancora indietro»

Rossa, brutta e infelice «Siamo ancora indietro»

La Ferrari non è in crisi. Sono in crisi i tifosi. Perché non capiscono. E si domandano: la Ferrari F2012 ci fa o ci è? Nel senso: «ci fa» perché sotto quel muso bruttino si nasconde una sventola d’auto che ha solo bisogno di coccole tecniche e di esser presa per mano delicatamente, senza strattoni, e poi, diamine, vedrete che razza di missile sfreccerà in pista. O «ci è» perché comunque se una macchina è buona lo si vede dal mattino e allora, dopo che nel giorno terzo dei test andalusi persino Alonso ha più o meno fatto il Massa, allora s’insinua sacrosanto il dubbio che magari sarà anche buona questa rivoluzionaria F2012, però mettiamoci il cuore in pace, non sarà una di quelle monoposto che nascono col tocco magico.
Al momento, purtroppo, sembra buona la seconda. Perché in tre giorni, almeno uno, uno soltanto, almeno un acuto alla voce cronometro che interrompesse il programma di prove e trasferimenti dati e periscopi e antenne e controlli di gomme e bulloni e assetti, almeno un giro come si deve ad uso esclusivo dell’uomo tifoso bramoso di piccole certezze e di un puffetto sulla spalla, di un dai, ’sta sereno, stiamo provando col rallentatore però hai visto che se solo vogliamo...?, ecco, un momento di finta gloria così potevano regalarlo. Invece niente, coerenti fino al’ultimo con l’ordine di scuderia impartito prima dei test: lavoro e nient’altro, nessuna divagazione sul terreno dei confronti e del tempo sul giro da sventolare.
Sarà. Però passi che il puffetto rincuorante non sia arrivato con Massa, ma almeno Alonso, ieri, lui vicere di Spagna a provare davanti al suo pubblico, lui che comunque ha fatto più del brasiliano, strappando quell’1.20.413 (settimo tempo), lui doveva darci un puffetto rincuorante. Invece ha prima avuto un problema idraulico che l’ha fermato per 90’ (che non dovrebbe ripetersi, fanno sapere dal box) e poi è rimasto in zona Massa, lontano quasi tre secondi da Rosberg e la Mercedes che però non fanno testo visto che l’argentea monoposto è ancora quella del 2011 con gli scarichi soffiati, e lontano due dal giovane Grosjean su Lotus raikkonizzata e scarica di benza. Ma a preoccupare di più i tifosi di rosso vestiti è la Red Bull senza scarichi soffiati che vola lo stesso. Mercoledì Webber, ieri Vettel, davanti di un secondo alla Rossa. E così anche la McLaren con Hamilton che invece il giorno prima aveva patito con Button.
Per cui, l’interrogativo supremo resta: la F2012 «ci fa» o «ci è»? Ieri è toccato al papà del progetto, Pat Fry, commentare la giornata e con schiettezza britannica ha ammesso «non sono contento di dove siamo adesso» e puntualizzato meglio l’approccio che sta seguendo il team «non abbiamo nessun bisogno di togliere benzina e cercare il tempo per avere dei titoli sui giornali». Infine ha spiegato perché rispetto ad altre big la Rossa, soprattutto con Massa, sia stata usata come centrale di raccolta dati: «Abbiamo perso del tempo prezioso per la neve caduta su Fiorano» che ha impedito di svezzare la F2012 venerdì scorso, costringendo «Felipe, il primo giorno, a fare tutto il lavoro che poteva essere svolto la scorsa settimana... Però la base è buona e stiamo guardando a tutti gli aspetti che devono essere provati per trovare il miglior bilanciamento... E cosa dico ai tifosi? Che stiamo lavorando tantissimo».


Nell’attesa, oggi, ultimo giorno di test e poi se ne riparlerà il 21 a Barcellona. Però, prima della sosta, almeno un puffetto rincuorante sulla spalla dei tifosi non guasterebbe. E forse farebbe piacere anche agli uomini del Cavallino. Giusto per essere sicuri che la F2012 non «ci è».

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