Rosso, nero, azzurro: il ribaltone politico dei tifosi

Sport e politica a Milano vanno a braccetto. Sventolano le bandiere, si smuovono ideali e passioni. È così che nel giro di una trentina d’anni, le squadre storiche milanesi hanno cambiato tifoserie. Se una volta la bandiera milanista era la preferita della classe operaia progressista, l’interista era il vessillo dei ricchi e borghesi. Insomma, il Milan era di sinistra, l’Inter di destra. Oggi è vero il contrario. Ed è una ricerca Swg, pubblicata da Il Sole 24 Ore a confermare il ribaltone: gli interisti sono diventati di sinistra e i milanisti di destra.
Le classi sociali, come le stagioni, non sono più quelle di una volta. La borghesia si è allargata, i ricchi - che abitano sempre in centro - ora votano a sinistra mentre è dalla periferia che arrivano le preferenze per il centro destra e la Lega. Due terzi dei milanesi tifano Milan (23%), Inter (22%) e Juve (15%), il 32 per cento ha dichiarato di non essere tifoso.
Fra i milanisti il 51 per cento ha ammesso di votare per il centrodestra, il 32 per cento per il centrosinistra. Opposte le percentuali fra i nerazzurri, di questi il 45 per cento vota per il centrosinistra, il 36 per il centrodestra. Se guardiamo alle preferenze politiche nel dettaglio scopriamo che il voto degli interisti è meno compatto, suddiviso in un 26 per cento che sceglie il Pd (il 24 per cento vota Pdl), il resto si disperde altrove, ossia nei partiti minori di sinistra. Il 40 per cento dei milanisti sceglie invece in blocco il Pdl. Nella Juventus, terza squadra preferita dai milanesi, la tifoseria preferisce il centrodestra (49%, di questi il 45% il Pdl).
Sport e politica a braccetto, si diceva. In effetti la storia delle due squadre sportive rispecchia quella delle famiglie Moratti e Berlusconi. Tifavano Inter gli ex ragazzi del boom economico, che oggi hanno 50 e 60 anni (quelli che hanno conosciuto la grande Inter degli anni Sessanta) e i loro figli che oggi hanno tra i 20 e i 30 anni. Il loro riferimento di oggi è Massimo Moratti, figlio di Angelo e presidente dell’Inter. La moglie Milly milita in consiglio comunale nella fila dell’opposizione, sinistra alternativa, e il suo uomo di fiducia, Francesco Barletta, ad del Consorzio San Siro 2000 ha contribuito alla campagna elettorale di Stefano Boeri candidato alle primarie del centrosinistra. La tifoseria del Milan, rafforzata da quando Silvio Berlusconi è presidente del Consiglio, è più giovane. Fra i rossoneri spiccano gli ex ragazzi degli anni ’80 e ’90 che oggi hanno 40 anni. Quando Berlusconi scese il politica, nel 1994, il gradimento verso il Milan aumentò. Si racconta infatti che il debutto sia stato preparato pochi anni prima dall’attento acquisto di giocatori olandesi Gullit, Van Basten e Rijkaard. Si dice anche che il Milan abbia optato per Ibrahimovic, l’estate scorsa, per ben disporre l’elettorato. Una sorta di rituale propiziatorio in vista di possibili elezioni anticipate.

In mezzo a tante dicerie un fatto vero: allo spoglio delle elezioni provinciali del 2009 si contarono tremila schede con scritto «Questo è per Kakà»: era la protesta organizzata dai tifosi rossoneri per contestare la cessione del giovane brasiliano al Real Madrid. Ciò nonostante Guido Podestà, presidente in carica, bandiera Pdl, vinse lo stesso.

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