La voce potente sottolinea i suoi sentimenti attraverso un inquieto mutare di tensione e registro. Nata da madre etiope e papà italiano Saba ha convinto domenica sera il pubblico del Blue Note di Milano col suo show sospeso tra umori etnici e poesia popolare. Il suo repertorio mischia la tradizione somala (non solo perchè canta nella sua lingua dorigine)con lattualità senza falsi ammiccamenti al commerciale. Su un tappeto di chitarra (Tatè Nsongan) e di kora (Cheikh Fall) con gli efficaci contrappunti di Fabio Barovero (Mau Mau e Banda Ionica) e la vivace ritmica di Martin Roberts e Salvio Vassallo, Saba innesta la sua voce e i suoi racconti, ricorda la Somalia crocevia di storie e culture, ricorda il dolore ma amche la speranza e I sogni, brano dal titolo italiano molto suggestivo.
Apre il cuore ai ricordi e, su ritmi ipnotici e un po tribali parla di premonizioni (Furah), passioni (Manta), fughe (Je suis petit e Melissa) con essenzialità e slancio lirico autentico, come dovrebbe essere la vera world music.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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