Una commedia agrodolce dove si ride (molto), ci si commuove (volentieri), si viene catturati nella rete (fitta e intricata) della trama, ci si lascia sorprendere dalla corde umane (evviva) dei personaggi, si pensa (nostalgicamente) a unItalia che non cè più. Il tutto reso possibile dalla bravura degli interpreti (che sono Paolo Triestino, Crescenza Guarnieri, Sandra Caruso, Diego Guerci e Nicola Pistoia, anche regista) e dal ritmo sostenuto con cui la vicenda - una storia di povertà e devozione, di semplicità e amore per la vita, di solidarietà e rassegnato fatalismo - li mette in relazione tra loro.
Sì, perché Grisù, Giuseppe e Maria di Gianni Clementi, ora in scena alla Sala Umberto e in odore di sfiorare le cento repliche, è innanzitutto un rodato meccanismo teatrale dove gli attori sono chiamati a un godibile gioco di squadra. Come capita, daltronde, nella migliore tradizione comica e farsesca italiana: quella che, per intenderci, va dalla Commedia dellArte (con echi che qui prendono vita nella gestualità, nell'accostamento di riso e pianto, nei «lazzi» spassosi del sacrestano, nel colpo di scena finale) a Eduardo De Filippo.
Repliche fino a domenica. Informazioni: 06/6794753.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.