Salta l’intesa col Terzo polo, il Pdl candida Cascio sindaco

RomaPer il candidato sindaco del centro-sinistra, Fabrizio Ferrandelli, il vero nemico di Palermo è il duo formato da Massimo Costa e Francesco Cascio. «Pari sono», liquida il nuovo incubo bersaniano. I due, però, non dovranno passare attraverso il «purgatorio» delle primarie visto che le coalizioni che li appoggiano non hanno trovato l’accordo. Non solo al Nord il Pdl perde la tradizionale coalizione con la Lega, anche al Sud viene a mancare un’intesa con partiti un tempo validi alleati.
Insomma è saltata la momentanea sintonia tra Pdl e Terzo polo per un’unica candidatura da contrapporre a Ferrandelli (magari dopo il ricorso alle primarie). Sembrava quasi fatta per un’intesa sul nome di Francesco Cascio, presidente dell’Assemblea regionale siciliana, poi il dietrofront dell’ultimo minuto di Futuro e Libertà e di Raffaele Lombardo.
Per il leader del Movimento per le Autonomie il candidato è il trentaquattrenne Massimo Costa. Impossibile dunque un accordo con il Pdl e con il Pid di Saverio Romano. Lombardo smonta il giudizio di Ferrandelli e già prevede un testa a testa tra il suo candidato e Cascio (la cui candidatura, come conferma Giuseppe Castiglione coordinatore regionale del Pdl, verrà ufficializzata già oggi).
Sciolte le file della vasta alleanza, si delinea quindi uno scontro tra Pdl da una parte e Terzo Polo-Lombardo dall’altra. Con il solo Francesco Rutelli a opporsi a questo redde rationem. Secondo il segretario dell’Api «è assurdo pensare di riproporre a Palermo le contrapposizioni del passato».
Rutelli pensa a un «accordo alla Monti» in virtù del grave momento economico attraversato dal capoluogo siciliano. «Il Comune è già in default: il dissesto dei bilanci lo conoscono i sassi ma, a quanto pare, non la politica. Anche a nome dei dirigenti di Alleanza per l’Italia propongo di realizzare una larga convergenza sul nome di una personalità in grado di risanare e governare la città nei prossimi cinque anni». Serve insomma una figura di prestigio, fuori dalla cerchia della politica, secondo Rutelli, per catalizzare le forze del centrodestra palermitano.

L’accordo «alla Monti» (ma senza il Pd) potrebbe realizzarsi, per esempio, attorno al nome di Giuseppe Puglisi, già assessore alla cultura nella giunta guidata da Diego Cammarata, stimato professore di Letteratura comparata, rettore della milanese Iulm e presidente della Fondazione Banco di Sicilia.

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