La vita e la gestione della malattia per i pazienti affetti da cancro non è certo facile: la medicina tradizionale ha fatto enormi passi avanti per sconfiggere questo brutto male, sebbene ancora molta strada debba essere fatta. Spesso i malati, esasperati da questa situazione dolorosa e stressante, sono portati a provare qualsiasi alternativa pur di cercare una soluzione, affidandosi anche a rimedi privi di valenza scientifica. A riprova di questa tendenza è giunta una ricerca, compiuta dai ricercatori dell'Università del Texas, pronta a esaminare 3.100 malati di tumore. Il 33% ha dichiarato di aver inserito nel piano di trattamento alcuni rimedi non convenzionali come la meditazione, la cannabis a scopo medico, integratori a base di erbe o diete particolari. Inoltre, il 29% di questi ha anche asserito di non aver riferito nulla al proprio medico. Le ragioni sono molte: la mancanza di volontà per riverarlo, il timore del giudizio e l'assenza di una domanda precisa dallo specialista.
La dottoressa Nina Sanford, autrice principale dello studio, sostiene che dovrebbe essere obbligatorio per i medici discutere con i pazienti dei trattamenti complementari, affinché i malati possano effettuare una scelta davvero informata. Attualmente non esiste cura complementare o alternativa che funzioni per il cancro: possono essere riscontrati soltanto benefici a livello mentale o nell'alleviare il dolore fisico. Inoltre, spesso molte cure alternative vengono spacciate per miracolose, soprattutto online, ma in realtà possono risultare addirittura dannose. Intervistata dal Daily Mail, la ricercatrice ha specificato come la meditazione - così come altre blande tecniche di medicina complementare - possano essere d'aiuto per affrontare un momento così difficile. Tuttavia ritrovati come diete speciali, integratori ed erbe rischiano di essere pericolosi. Inoltre, ha aggiunto: "È importante che un medico sappia tutto ciò che fa il suo paziente, in modo che possa consigliarlo e trovare il modo migliore per integrare le sue cure".
A proposito della scelta della medicina complementare, un'altra ricerca condotta all'Università di Yale ha dimostrato che chi cerca cure alternative ha più probabilità di abbandonare il trattamento tradizionale, come la chemioterapia.
L'autore principale, Cary Gross, ha riferito al Daily Mail: "Il disagio dei medici nel parlare di queste terapie alternative, e la mancanza di conoscenza su queste pratiche, perpetua nei pazienti la credenza che non ne possano parlare con i loro specialisti, per timore di sentirsi sminuiti o ignoranti. [...] Dobbiamo capire perché queste pratiche aiutino i pazienti a sentirsi meglio, dobbiamo essere aperti alla discussione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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