A oltre 1 milione di persone salvata la vista ogni anno

La forte incidenza della chirurgia alla cataratta Il presidente Piovella: «Più investimenti nella sanità»

Gian Maria De Francesco

Si è svolto a Roma, dal 22 al 25 maggio, il 17° Congresso internazionale della Società oftalmologica italiana (Soi). Nell'occasione è stato celebrato il 150° anno di attività con un francobollo commemorativo del ministero dello Sviluppo e una medaglia coniata dal Poligrafico.

«L'oftalmologia è un laboratorio in continua evoluzione al servizio dei pazienti e del diritto alla cura migliore», ha spiegato il presidente di Soi, Matteo Piovella, ricordando che «oggi i 7mila medici oculisti salvano la vista a 1,3 milioni di persone ogni anno e tutto questo impone adeguate risorse per i necessari cambiamenti organizzativi».

Piovella ha sottolineato come la chirurgia della cataratta rappresenti l'83% dell'attività di un centro chirurgico di oculistica. «Nel 2018 - ha evidenziato 650mila pazienti sono stati operati in Italia con una incidenza statistica di 11 persone ogni 1.000 abitanti». Le tecnologie innovative come i laser a femtosecondi riducono l'incidenza delle complicanze postoperatorie. I cristallini artificiali personalizzati consentono alle persone di guidare la macchina e leggere il giornale senza dover dipendere da una correzione con occhiali o lenti a contatto. Ma, osserva, «solo l'1% di chi viene operato riceve i trattamenti con le migliori tecnologie che, insieme alla cataratta, permettono di operare anche altri difetti come presbiopia e miopia».

Ancor più problematica è la gestione e la cura delle maculopatie. «Esistono terapie intravitreali efficaci - ha proseguito il presidente di Soi ma i numeri certificano che in Italia il 70% delle persone affette da maculopatia non ha accesso alla cura o si può curare in modo parziale, vanificando i risultati per un difetto organizzativo e di risorse». Mentre in Inghilterra, Francia e Germania se ne eseguono ogni anno un milione, a fronte di simili esigenze, in Italia se ne effettuano solo 300mila: questo significa che da noi circa il 70% dei pazienti che ne avrebbe bisogno, non ne riceve o non ne riceve a sufficienza. La soluzione? «Portare fuori queste terapie dalla fascia H, ovvero somministrabili solo in ospedale, e inserirle tra quelle di fascia A», rimarca.

Ecco perché, secondo Piovella, occorrerebbero 150 milioni in più l'anno per riformare l'oculistica italiana. «Sono i costi per adottare e mettere a disposizione dei pazienti le ultime tecnologie», afferma, ricordando che «nel 2000 era previsto un rimborso del Servizio sanitario nazionale di 2.400 euro per un'operazione di cataratta, mentre attualmente è sceso a 700 euro perché le risorse necessarie sono state dirottate per altre tipologie di assistenza». Di qui la necessità di maggiori investimenti nella sanità. «Non accetto che lo Stato non faccia nulla perché non ha risorse a sufficienza per tutti», conclude Piovella, alludendo alla possibilità di una maggiore compartecipazione individuale per determinate spese sanitarie.

La manifestazione ha ospitato anche la più grande esposizione in Italia del settore oftalmologico, con le ultime novità per curare meglio con l'adozione delle tecnologie avanzate: apparecchiature diagnostiche, lenti intraoculari, cura degli occhi, dispositivi medici e, ovviamente, farmaci e antiossidanti di ultima generazione.

Tra questi ultimi il Brolucizumab di Novartis, una molecola di nuova generazione per il trattamento della maculopatia degenerativa umida che ha concluso positivamente la fase III con una posologia trimestrale e con risultati anche migliori rispetto ai farmaci tradizionali nella riduzione del fluido retinico.

Presentate, infine, le lenti multifocali o progressive di terza generazione che permettono di mettere a fuoco in modo continuo su tutti i piani focali, dalla distanza massima fino a 40 centimetri

fungendo anche da terapia per la presbiopia precoce. Tali occhiali sono realizzati con la tecnologia Free Form che utilizza software molto elaborati, con un risultato di correzione ottimale, grazie alla centratura digitale.

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