Salute

Tattoo-mania Quanto male fa alla pelle e alla salute

Diana Alfieri

Fino a qualche anno fa la preoccupazione maggiore era l'igiene, dalla pulizia dello studio a quella degli strumenti. Oggi i tatuaggi, da questo punto di vista, grazie alla maggiore professionalità di chi li esegue e di alcune disposizioni di legge, in Italia sono più che sicuri. Il vero problema sanitario, davvero poco conosciuto, è la tossicità dei pigmenti utilizzati.

Per ottenere un buon risultato estetico occorre «caricare» la pelle di una gran quantità di pigmento. Del pigmento iniettato solo il 20/30 per cento rimane fissato dentro le cellule del derma, i macrofagi, e va a formare il disegno. Il restante pigmento è riassorbito soprattutto dalla circolazione linfatica e rimane imprigionato nel nostro corpo per tutta la vita. Infatti l'uomo non dispone di enzimi in grado di metabolizzare i pigmenti dei tatuaggi che altrimenti svanirebbero in breve tempo.

COSA CONTENGONO

Ma cosa contengono i coloranti moderni per preoccupare la medicina? Il principio di un pigmento è che sia composto da materiale non metabolizzabile quindi permanente. Il resto sta nella fantasia dei tatuatori: basta scorrere internet per vedere formule di colori inventate come ricette di cucina tanto che spesso viene utilizzata la vodka per diluire i pigmenti. Altri elementi di gran voga sono le fibre sintetiche come il Nilon e il Teflon, usati nelle vernici micalizzate delle automobili e ben noti carcinogeni umani. Il problema medico deriva dalle ditte che preparano i pigmenti che non sono obbligate a dichiarare la composizione del colore da iniettare. Vengono cosi' a mancare i presupposti per gli studi di tossicologia: composizione e tracciabilità dei componenti.

Alcune indagini condotte dai Nas hanno dimostrato che circa il 50% degli inchiostri sono sostanze generiche o di uso industriale talvolta pericolose. Di recente il ministero della Salute ha ordinato di ritirare dal mercato nove pigmenti perchè potenzialmente cancerogeni.

Dal momento che sono difficili e rari i controlli a tappeto, chi vuole un tatuaggio deve documentarsi verificando, attraverso l'etichetta del prodotto, l'eventuale presenza di sostanze vietate e prestando attenzione alle tonalità rosse, gialle e arancioni che sono considerate le più pericolose. Infatti possono causare più facilmente allergie e possono contenere policarburi che, se assorbiti in grandi quantità, possono avere un potenziale effetto cancerogeno.

Un'altra cosa che bisogna sapere è che molti pigmenti vengono reclamizzati come vegetali o atossici. Ma la certezza non esiste. Il tatuatore in buona fede può credere che sia così ma a garantirlo è solo un'autocertificazione. Il problema di fondo è l'assenza di una regolamentazione a livello europeo. Così, dal momento che molti prodotti arrivano dall'estero, non siamo in grado di sapere cosa contengano e quanto siano pericolosi.

LA SALUTE

I tattoo non restano inerti nella pelle perchè gli elementi che compongono l'inchiostro si staccano e viaggiano all'interno del nostro corpo in forma di micro e nanoparticelle fino ai linfonodi. Un gruppo di scienziati tedeschi e dell'Esrf, il Sincrotrone europeo di Grenoble, in Francia, per la prima volta forniscono prove del trasporto dei pigmenti organici e inorganici e di elementi tossici. Da tempo gli scienziati sanno che i pigmenti viaggiano dai tatuaggi ai linfonodi grazie a prove visive: i linfonodi infatti assumono il colore dei pigmenti.

Quello che hanno recentemente scoperto è che migrano in una forma nano, il che implica che non possano avere lo stesso comportamento delle particelle micro. Ma il problema è che non si sa come reagiscono le nanoparticelle. Dunque, se non è possibile affermare che ci sia un legame fra tatuaggi e tumori, è però dimostrato che alcune nanoparticelle tossiche e potenzialmente cancerogene, come il biossido di titanio, tendono a viaggiare nel corpo e ad accumularsi nei linfonodi. Un altro rischio è quello del mascheramento dei tumori: le decorazioni infatti possono nascondere la comparsa di melanomi e ritardarne la diagnosi.

LA RIMOZIONE

Per fortuna oggi con il laser i tatuaggi possono essere cancellati. Questo è ciò che la gente crede ma è anche il punto più proccupante. Il lase infatti non cancella niente ma fa sparire dalla nostra vista il tatuaggio. Ecco come funziona. Il raggio laser, penetrando nella pelle, colpisce le particelle di pigmento rimaste intrappolate nelle cellule del derma e le frantuma in particelle molto più piccole. Il tatuaggio scompare dalla vista perchè le particelle così ottenute sono troppo piccole per essere viste. A questo punto si sono formate all'interno della pelle particelle molto simili ai nanomateriali, oggi sotto accusa, assieme alle polveri sottili, per essere dei carcinogeni. Un recente studio tedesco ha dimostrato che, dopo la polverizzazione del tatuaggio da parte del laser, i linfonodi vicini al tatuaggio si riempiono di questa «polvere» di pigmento ed ingrossano. La polvere che va in profondità viene raccolta dalle cellule macrofagi ed eliminata dal sistema linfatico.

In biopsie eseguite per altre cause su soggetti che avevano rimosso i tatuaggi con il laser sono stati trovati i pigmenti dei colori.

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