Gian Battista Bozzo
da Roma
Anche lei in silenzio stampa, presidente?
Carlo Sangalli, presidente della Confcommercio, sorride. «Se non mi ricordo male, il silenzio stampa ladottano le squadre di calcio che perdono... ma noi non stiamo perdendo, non ne abbiamo bisogno. E poi, scusi, questa non è unintervista»?
Sì, è unintervista che vorrebbe partire proprio da quel che è successo a Vicenza. Che idea si è fatto? Ci sono state invasioni di campo? E da parte di chi?
«Non spetta certo a me entrare nel merito di questa vicenda. Però minteressa dire con chiarezza qual è la posizione della Confcommercio per quanto riguarda i rapporti con la politica. Fin dallinizio del mandato, ho sempre detto: siamo autonomi, non dalla politica ma dai partiti. Autonomia non vuol dire indifferenza né neutralità, altrimenti si sconfina nel qualunquismo. La nostra organizzazione esercita il diritto-dovere di incalzare la politica, presentare proposte, scegliere, verificare, criticare. Alla fine diamo un giudizio, mai partendo da un pregiudizio. Ai rischi di invasione di campo, che non ci piacciono, abbiamo risposto coi fatti, modificando il nostro Statuto che adesso prevede lincompatibilità fra cariche di vertice alla Confcommercio e incarichi politici».
Parliamo di programmi. A tre settimane dal voto, che idea si è fatto delle proposte dei due schieramenti? Di cosa avete bisogno?
«La Confcommercio ha ben presenti alcune situazioni che riguardano i nostri settori: commercio, turismo, servizi. Siamo favorevoli alla riduzione del cuneo fiscale e contributivo, ma attenzione: la diminuzione del cuneo non deve essere finanziata da un aumento dellIva (come ha proposto Montezemolo, ndr). Poi bisogna agire sullIrap. Sappiamo che non si può cancellare di colpo unimposta che garantisce un gettito di 30 miliardi di euro, quindi bisogna agire con gradualità. Noi rilanciamo la proposta di una no Irap area, raddoppiando lattuale deduzione forfettaria di 8mila euro. Un provvedimento che, nei fatti, esenterebbe dallimposta circa 3 milioni di piccole e medie imprese, con un costo complessivo di 900 milioni. Poniamo poi allattenzione della politica il settore del turismo, chiedendo la riduzione dellIva al livello di quella applicata dai Paesi nostri concorrenti, e la detraibilità dellimposta per il turismo congressuale».
Fra le proposte sentite, qualcosa le piace?
«Devo dire che apprezzo molto lidea di Giulio Tremonti di ripartire dal basso con gli studi di settore, per appianare alcune evidenti sperequazioni. Mi piace anche la fiscalità di vantaggio per il Sud. Bisogna continuare sulla strada delle nuove infrastrutture. E poi è necessario avere fiducia...».
Che non si introduce con decreto.
«...ma che è una componente fondamentale per la ripresa. La sfida che abbiamo di fronte è difficile, ma può essere affrontata e vinta. Questo Paese ha risorse importanti che si chiamano imprese e imprenditori, specie del settore che noi rappresentiamo. Avremo ospiti da noi, prima del voto, Piero Fassino e poi Silvio Berlusconi. Chiederemo che nella prossima agenda di governo venga posto come priorità il mondo che noi rappresentiamo».
Ha mai limpressione che la Confcommercio sia una sorta di terzo incomodo di fronte allintreccio dei grandi poteri?
«Non so..., certo non possiamo restare fuori dalla porta, per via di quel che rappresentiamo. Vorrei ricordare che quel po doccupazione che si è creata nel 2005 viene per intero dal nostro settore».
Per assumere, avete utilizzato le opportunità concesse dalla legge Biagi?
«Abbiamo utilizzato molto la Biagi. Uno stop alla legge ci vede assolutamente contrari, anche se la flessibilità non deve voler dire precarietà».
Presidente Sangalli, lei ha guidato nei giorni scorsi a Milano una grande manifestazione contro la violenza. Alcune forze politiche erano presenti, altre no: che idea si è fatta di questo?
«Avrei voluto tenere sottobraccio Berlusconi e Prodi, insieme, ma non è stato possibile.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.