RomaLa Sanità campana è commissariata, annega in un mare di debiti da miliardi di euro nel quale naviga a vista seguendo un difficoltoso piano di rientro. Possibile che in questo fosco scenario qualcuno degli amministratori di un settore tanto disastrato possa vantare risultati talmente lusinghieri da meritare un premio a cinque zeri? Pare di sì.
Per esempio Angelo Montemarano, Pd, ex assessore alla Sanità di Antonio Bassolino dal maggio del 2005 fino allo scorso aprile. Prima di essere chiamato in squadra dal governatore, Montemarano era stato per sei anni direttore generale della Asl Napoli 1, la più grande - e più indebitata - azienda sanitaria dEuropa.
Nonostante sotto la sua gestione quel debito invece di ridursi sia lievitato, per le sue performance da Dg, lex assessore, candidato e non eletto alle ultime europee per il Partito democratico, nel 2005 ha incassato ben 150mila euro di bonus. Un «di più», rispetto al già generoso stipendio che spetta ai direttori generali delle Asl campane, previsto dalla normativa solo a fronte «dei risultati di gestione ottenuti e della realizzazione degli obiettivi fissati annualmente dalla Regione, misurata mediante appositi indicatori», ed erogato solo dopo verifica e autorizzazione da parte della giunta regionale. Nel caso di Montemarano, però, la giunta non ha deliberato né verificato un bel niente. La delibera che gli assegnava il «premio» è una determina della stessa Asl Na1, la numero 689 del 9 agosto 2005, che porta la firma del direttore generale facente funzioni Remigio Prudente, suo braccio destro fino a pochi mesi prima. La ratio del premio? Secondo il documento è bastata la mera conferma dellincarico dal 1999 al 2005 da parte della Regione a «suggellare» il raggiungimento degli obiettivi e la soddisfazione della giunta. E, per gradire, la stessa determina attribuisce altri 200mila euro circa al resto del management, direttori amministrativi e sanitari.
Insomma, come racconta il consigliere regionale del Pdl Giuseppe Sagliocco, presidente della Commissione Trasparenza della regione Campania, «Montemarano riceve 150mila euro come riconoscimento di risultato da parte di chi egli stesso, come assessore, ha indicato come proprio successore. Il tutto quando il disavanzo della Asl è a quota 4 miliardi, e senza il necessario via libera di una delibera di giunta». In assenza della quale, secondo la stessa avvocatura regionale, si potrebbe configurare il reato di abuso dufficio: un manager non può decidere al posto del governo regionale.
Una storia che non è lunica, quella di Montemarano.
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